A Pegognaga la festa d’autunno suggella il gemellaggio con Messimeno

PEGOGNAGA – Il 15 settembre sarà duplice festa a Pegognaga: sarà celebrato il secondo step di stipulazione del gemellaggio tra la comunità laurenziana e il piccolo comune della Val Rendena, Massimeno, nella cornice dell’ormai tradizionale “Festa d’autunno”. Duplice celebrazione nel ricordo di due personalità molto amate passate a miglior vita: don Dante Lasagna, indimenticabile parroco, vero propulsore della vitalità educativa sociale operativa religiosa di Pegognaga e di quella economico-aggregativa di Massimeno, e di Giuseppe Bombetti, instancabile animatore del tempo libero dei pegognaghesi, inventore della Festa dell’uva, trasformata poi in Festa d’autunno. Il secondo step di festeggiamento del gemellaggio tra i due Comuni segue a cinque mesi da quello celebrato in pompa magna a Massimeno, dove i sindaci Matteo Zilocchi e Norman Masè hanno firmato le pergamene narranti, a mò di favola alpestre divenuta splendida realtà, tra le due comunità, fondata sull’opera di «don Dante Lasagna – si legge in pergamena – alla ricerca di un posto in cui far vivere esperienze di aggregazione e di formazione ai giovani di Pegognaga, s’imbattè in una casa isolata nel verde dei boschi nel piccolo paese di Massimeno… in cui offrire un contatto ravvicinato con una natura ancora incontaminata, lontana dal traffico e dalle distrazioni del fondovalle… Bagaglio di esperienze e di consapevolezza di cui i ragazzi hanno potuto fare tesoro… si è poi esteso nel tempo anche ad adulti e famiglie, facendo della Casa luogo di elezione per la formazione e la socializzazione della gente di Pegognaga». Alle ore 11 don Flavio Savasi celebrerà messa solenne nella chiesa del Santo Spirito, dove converrà anche una folta rappresentanza dei cittadini di Massimeno. Al termine il coro di Val Rendena “Carè Alto Aps” proporrà alcuni canti trentini. Alle 12,45, sul sagrato della parrocchiale vi sarà la cerimonia di consegna delle chiavi di Pegognaga al collega Masè da parte del sindaco Zilocchi che in maggio ricevette quelle di Massimeno.

Riccardo Lonardi

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