MANTOVA La lotta contro la cimice asiatica rischia di perdere un importante alleato. Pochi giorni fa infatti i rappresentanti degli Stati membri della Ue riuniti nel Comitato per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (Scopaff) si sono espressi in favore della messa al bando in Europa del clorpirifos metile, l’unico agrofarmaco in grado di contrastare l’insetto che, nella sola provincia di Mantova, quest’anno ha causato danni per 9,5 milioni di euro per quanto riguarda la frutta, con una stima media delle perdite pari al 60% sui 1.743 ettari presenti sul territorio.
In attesa di conoscere modalità e tempi della revoca di questo principio attivo, Confagricoltura sta lavorando per ottenere quantomeno una deroga, dal momento che a livello nazionale l’emergenza fitosanitaria legata alla cimice è altissima: «La difesa di questa molecola – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – è fondamentale per garantire ai nostri produttori uno strumento in grado di contrastare, per quanto possibile, il flagello cimice asiatica. A nostro parere però è necessaria anche un’ulteriore riflessione, legata al fatto che queste decisioni devono per forza tenere conto delle istanze dei nostri imprenditori agricoli, e non possono essere prese alla cieca, senza conoscere la realtà dei fatti».
Per Confagricoltura «la messa al bando di questo agrofarmaco è una decisione priva di alcuna logica. Il rischio concreto di questo passo è che la frutta made in Italy scompaia, costringendoci in seguito a importare prodotti da paesi dove il clorpirifos metile è legalmente autorizzato, un vero e proprio paradosso. Queste decisioni, che ribadiamo essere prive di qualunque logica, devono tenere conto delle esigenze del nostro settore».