PEGOGNAGA – Come in una favola del secolo scorso: alunni di una classe elementare si rivedono quasi settant’anni dopo. E con altri compagni d’istituto, 64 anni dopo. A perseguire lo straordinario evento è stato il rag. Gino Capisani di Pegognaga, spinto dalla nostalgia della scuola.
Sentimento che non ha mai cessato di coltivare. In fondo è nostalgia di gioventù. Della libertà che si ci permetteva allora. Della sfida ai condizionamenti che imponevano genitori ed insegnanti, resa più pervicace dal fare gruppo con i compagni di classe. E’ ricordo vissuto dell’amicizia nata sui banchi di scuola, divenuta legame che nemmeno l’ultradecennale interruzione dei rapporti a cui costringe l’età adulta recide definitivamente. E’ anche il rispetto dovuto agli insegnanti che nel corso degli anni evolveva da timore ad amore. Sentimenti che Capisani ha coltivato per 69 anni con alcuni compagni della sezione A della elementare, era il 1954, e per 64 anni con la 2a B, era il 1959, dell’Istituto Tecnico G. Bertazzolo. «Solo con tre di loro ero rimasto in contatto – specifica Gino -; con gli altri non ci siamo più visti». Non è stato facile rintracciare questi ultimi. Inesorabilmente il tempo incide sull’aspetto fisico, complicando la memoria fisionomica. Tant’è che quando i tredici si presentano nel ristorante di Curtatone dove Capisani ha organizzato la rimpatriata «Abbiamo fatto fatica a riconoscerci l’un l’altro per il differente aspetto». Al cospetto delle foto di quel tempo lontano, s’è però ricreata l’atmosfera cameratesca «Eravamo dodicenni quando ci siamo conosciuti, dal volto roseo, corpo snello, sprizzanti vita. Coi capelli brizzolati, appesantiti, qualcuno con la pancia da commendatore, qualcun altro col bastone, non più con la vivacità degli anni andati, non è stato semplice riconoscerci».
Ad alzare il velo del tempo è stata la narrazione dei ricordi scaturita spontanea di ciascuno: birichinate, momenti di difficoltà, di gioie, di conquiste sportive interclasse, la descrizione della metodologia di ciascun insegnante. Qui il ricordo s’è soffermato sull’insegnante d’italiano Annamaria Annovazzi, che i ragazzi a sua insaputa canzonavano con soprannome tra l’irriverente e l’affettivo «che per la verità – specifica Capisani – avevamo “ereditato” dai compagni delle classi superiori». Severa ed esigente, con un paio e a volte anche tre borse, l’insegnante, d’origine meridionale, ex allieva di Luigi Pirandello, era entrata nel cuore dei ragazzi «Nell’istruirci ci ha trasmesso strumenti e valori per farci strada nella vita. Tant’è che tutti quanti siamo riusciti ad affermarci professionalmente». Hanno risposto alla rimpatriata organizzata da Capisani: Gilberto Ceron, Giordano Annibaletti, Luigi Tanferi, Arnaldo Pagliari, Sandro Cremona, Elio Cirelli, Luigi Munari, Luciano Chinaglia, Claudio Lotti, Valerio Caccia, Silvio Scardovelli, Carlo Gatti.
Riccardo Lonardi