MANTOVA – Tante, tantissime mamme in fuga dall’orrore della guerra in Ucraina con i loro bambini. Le immagini di questi giorni ci restituiscono il loro dramma, ma anche quello delle donne rimaste nelle città, sotto le bombe, spesso abusate dai soldati russi, e infine il dramma di mamme e di donne da tempo lontane dal loro Paese, dai loro mariti e dai figli rimasti a combattere l’invasore.
Le donne sono sempre state tra le principali vittime delle guerre, proprio come in quella storia, di una drammatica attualità, pur se ambientata alla fine della Seconda guerra mondiale, che da questa sera l’Accademia Campogalliani porta in scena.
“Anche le donne hanno perso la guerra” di Curzio Malaparte, per la regia di Mario Zolin, è lo spettacolo che sarà protagonista al Teatrino D’Arco nei fine settimana sino a domenica 10 aprile.
Siamo a Vienna, nella tarda primavera del 1945, quando, al termine della guerra, anche la capitale, come tutta l’Austria, ormai liberata dall’annessione nazista, viene divisa in quattro zone occupate dai vincitori: Unione Sovietica, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia.
L’azione si svolge nel salotto dell’appartamento dei Graber, una ricca famiglia borghese decaduta, che abita nel settore sovietico della città ed è composta soltanto da donne: Frau Emma, vedova del Consigliere di Stato Leopold, le due giovani figlie Clara e Lilly e la nuora Enrica, moglie del figlio Hans, disperso sul fronte russo.
La guerra è appena terminata e le donne, ormai sole, devono fronteggiare la scarsità di ogni genere alimentare. Ma devono affrontare una circostanza ancora più grave: l’esercito sovietico “liberatore” pretende che le donne austriache si dedichino al “riposo dei soldati”, salvo compensare ogni prestazione fornita con “buoni” da utilizzare per l’acquisto di generi alimentari.
Frau Emma, per salvare le figlie, offre la nuora Enrica al Commissario addetto all’arruolamento femminile. Enrica accetta, suo malgrado, l’ingrato destino, pur di evitare alle più giovani cognate l’umiliazione della prostituzione.
La scelta di Enrica, pur assicurando la certezza del vitto, sconvolge comunque tanto la sua vita quanto quella dell’intera famiglia e di tutte le donne che vivono nel palazzo dell’appartamento.
La situazione coinvolge infatti anche la portinaia del palazzo, Carlotta, così come l’inquilina del piano di sotto, Frau Lena, che, pur esclusa dal reclutamento sovietico in quanto brutta e zoppa, accoglie ugualmente in proprio i soldati, provocando la reazione stizzita della padrona di casa.
Sarà così proprio Frau Emma a dirottare da Lena ad Enrica il soldato Andreii: questo giovane operaio e maestro di musica in patria, darà con il suo tormento interiore una svolta all’intera vicenda e al destino delle donne di casa Graber.
Personaggi e interpreti
Frau CARLOTTA la portinaia CHIARA BENAZZI