Anche Porto Mantovano svolta a destra. Sul voto pesano i mancati apparentamenti

PORTO MANTOVANO – Evidentemente è una legge non scritta: a Porto Mantovano, se ti chiami Salvarani, vinci. Può sembrare una battuta ma è così ininterrottamente da 15 anni, ovvero da quel fatidico 2009 in cui Maurizio Salvarani, padre del neo-sindaco Maria Paola, sbaragliava tutti gli sfidanti nel nome della lista civica Vivere Porto, un movimento che comunque portava con sé, anche se non in maniera univoca e manifesta, non poche istanze degli ambienti cattolici e in qualche modo anche di un centrosinistra diverso da quello del Pd. Poi è stata la volta, anzi sono state le volte di Massimo Salvarani, al quale è riuscito per ben due tornate (2014 e 2019) di rimettere il centrosinistra “vero e proprio” al centro del vecchio palazzo municipale che da tanti decenni sorveglia l’ex Statale Cisa.

Praticamente dal dopoguerra la sinistra, sotto diverse forme e sigle, ha governato Porto. Molto significativo è stato il lunghissimo mandato di Remo Pezzali, sotto il quale un paesino di poche case e corti disseminate nella campagna si è trasformato nel Comune più popoloso (e ricco) dell’hinterland cittadino, con le frazioni – soprattutto Bancole, Sant’Antonio e Montata Carra – che si sono ingigantite fino a unirsi in un unico centro abitato senza soluzione di continuità.

Si può dire che il 24 giugno del 2024 anche Porto svolta a destra. La vittoria di Maria Paola Salvarani su Vanessa Ciribanti, arrivata dopo un testa a testa rimasto tale fino all’ultimo respiro e dopo che la candidata del centrosinistra era stata a lungo – seppur di una manciata di voti – in testa man mano che le sezioni venivano completate, chiude un cerchio lungo un’ottantina di anni. La storia dell’era repubblicana, a Porto, era sempre stata una storia di centrosinistra, almeno quando si trattava di votare il sindaco. Seppur sospinta da una tendenza nazionale che vede il centrodestra avanzare più o meno ovunque, la Salvarani si doveva scontrare contro una tradizione che sembrava inscalfibile, almeno fino al primo turno di due settimane fa, quando era stata lei a ottenere più voti di tutti. A quel punto, in molti avevano capito che la donna da battere era lei.

La bassissima affluenza al ballottaggio conferma ciò che si poteva sospettare: la stragrande maggioranza di chi al primo turno aveva votato per Laura Bianchini o per Giampaolo Voi, evidentemente, non è tornata alle urne. La libertà di voto espressa dai due candidati civici si è tradotta in un non-voto, viene da dedurre. I numeri parlano chiaro: rispetto a due settimane fa, Maria Paola Salvarani ha guadagnato appena una cinquantina di preferenze. Vanessa Ciribanti, invece, circa duecento. Il centrosinistra, che al primo turno era sotto di circa duecento voti, poteva sperare di farcela siglando un accordo con uno dei due candidati usciti sconfitti al primo turno, ma quando il patto con Voi sembrava fatto, il discorso è sfumato. Inutile dire che quei 726 voti che la civica poteva portare in dote avrebbero fatto comodo.

Un discorso analogo, peraltro, può essere fatto per il centrodestra, schieramento a cui Bianchini – che di voti nel primo turno ne aveva portati a casa 1.709 – da sempre appartiene, essendo stata per tanti anni capogruppo di Forza Italia nelle fila dell’opposizione. Tutto questo per dire che i mancati apparentamenti hanno giocato un ruolo fondamentale al secondo turno di Porto, così come il forte astensionismo, che appariva di tendenza già due settimane fa.

La vittoria di Maria Paola Salvarani è senza dubbio un evento spartiacque. Adesso per lei e la sua squadra si tratta di affrontare le tante sfide di un Comune da sempre considerato un’eccellenza, ma che nella sua crescita vertiginosa è rimasto in certi casi dotato di strutture ormai troppo ridotte rispetto alle sue dimensioni attuali: la piscina comunale ne è un esempio. Anche per lei, che ha compiuto quarant’anni un mese fa e che di mestiere è funzionario conservatore al Comune di Castiglione delle Stiviere ed è dunque avvezza al mondo degli enti locali, si apre un capitolo tutto nuovo.

Ultima nota: la vittoria di Salvarani avrà ripercussioni sull’ormai prossimo rinnovo del consiglio provinciale, basato sul voto ponderato.