ll presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato la legge sull’autonomia differenziata, dopo 6 giorni dalla sua approvazione definitiva da parte del Parlamento, smentendo le ipotesi di un esame non velocissimo da parte del Colle.
Il provvedimento, molto contestato dalle opposizioni, punta ad attuare la riforma del Titolo V della Costituzione messa in campo nel 2001. In 11 articoli vengono indicate le procedure legislative e amministrative per l’applicazione del terzo comma dell’articolo 116 della Carta. Si tratta inostanza di definire le intese tra lo Stato e quelle Regioni che chiedono l’Autonomia nelle 23 materie indicate nel provvedimento. Partono su iniziativa delle stesse Regioni, sentiti gli Enti locali. Sono 23 materie, tra queste anche la tutela della salute. Ci sono poi, tra le altre, istruzione, sport, ambiente, energia, trasporti, cultura e commercio Estero. Quattrodici sono le materie definite dai Lep, Livelli essenziali di prestazione.
“Grazie al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in una sola settimana dall`approvazione finale alla Camera dei Deputati, ha promulgato la legge sull`autonomia regionale differenziata, certificando che si tratta di una legge assolutamente legittima, zittendo così le inutili polemiche del PD, sinistra e Cinque stelle. Una promulgazione che conclude l’iter istituzionale di questo provvedimento e corona una battaglia politica, condotta dalla Lega, e condotta anche dai territori e dalla Regioni, iniziata 40 anni fa. Oggi diamo una risposta definitiva agli oltre tre milioni di cittadini lombardi che il 22 ottobre 2017 avevano chiesto l`autonomia regionale con il loro voto favorevole al referendum. Ancora un grande grazie al ministro Roberto Calderoli per il suo grande lavoro quotidiano fatto in questo anno e mezzo per realizzare questa riforma nei tempi stabiliti, una riforma voluta dalla Lega e da Matteo Salvini per modernizzare il Paese, per aumentare la qualità e la quantità dei servizi offerti a tutti i cittadini italiani”. E’ quanto affermato dal deputato mantovano della Lega Andrea Dara.