CURTATONE – Martedì 23 luglio presso la sede della Fondazione Malagutti Onlus in via dei Toscani 8 a Curtatone si terrà lo spettacolo “Benvenuto in…” che sarà portato in scena dalla compagnia teatrale Cada Die Teatro di Cagliari. L’evento è organizzato in collaborazione con Alfaomega Organizzazione di Volontariato.
“Alcuni anni fa – spiega Alessandro Mascia di Cada Die Teatro – Giovanni Casula mi propose di raccontare alcune storie che aveva scritto, tratte da esperienze da lui vissute come educatore all’interno del Servizio di Psichiatria dell’ospedale Ss. Trinità di Cagliari. Le storie che Giovanni aveva raccolto mantenevano un’intrinseca forza e originalità espressiva. Il lavoro di Giovanni andò avanti e alla fine del 2011 mi fece avere un manoscritto in cui raccontava frammenti di intensa umanità e le distorsioni che aveva visto e incontrato da quando aveva iniziato il suo lavoro di educatore. Mi sembrava di rivivere la gioia, il dolore, l’entusiasmo conosciuti anni prima. Mi ricordai quando, nel 1982, all’inizio della mia esperienza di teatrante, ebbi la fortuna di collaborare, un breve periodo, come animatore volontario alla chiusura dell’ospedale psichiatrico Villa Clara di Cagliari, sotto la guida appassionata di medici come Alessandro Montixi. Di quell’esperienza avevo sempre portato con me non tanto la sofferenza, quanto l’entusiasmo che avevo ogni volta che varcavo il cancello di quel luogo. Ecco allora la decisione di dare vita a uno spettacolo, legato al libro di Giovanni, affidando a Giorgio Del Rio, musicista e complice, la sperimentazione di suoni e musiche originali e a Pierpaolo Piludu, compagno da sempre nel cada die teatro, la sensibile regia”.
““Benvenuto in…” – continua Pierpaolo Piludu – è un viaggio in cui tentiamo di ritrovare la dignità della malattia mentale e di guardare con occhi diversi il disagio comune a tanti esseri umani: i due protagonisti dello spettacolo, Giovanni e Nino, nonostante le mille difficoltà che incontrano, trasmettono una grande, contagiosa voglia di vivere. Giovanni a volte si chiude, a volte sembra un fiume in piena; Nino invece non parla; sta bene quando riesce a registrare e a elaborare nuovi suoni o abbracciare tutte le persone che incontra”.