“Bibbiano c’è anche a Mantova”. E’ il messaggio lanciato al convegno di CasaPound blindato dalle forze dell’ordine

Mantova – Grande spiegamento di forze dell’ordine per l’appuntamento con Bibbiano organizzato da privati sotto l’egida di CasaPound a Palazzo Soardi. Un tema scottante e soprattutto scomodo per chi, da fatti di cronaca, cerca di trovarvi risvolti politici.

Tra i relatori, presentati e moderati dal referente provinciale di Cp Ronni Bottazzi, si è fatta avanti la convinzione, intanto, che il sistema degli affidi  su cui è aperta la maxi inchiesta della procura emiliana non rappresenti un caso isolato: «Bibbiano c’è anche a Mantova», afferma l’avvocato Camilla Signorini, specializzata in cause familiari. Suo in particolare l’indice puntato sul meccanismo degli affidi “prevalentemente demandato con superficialità agli assistenti sociali delegati dai magistrati a stilare rapporti definitivi nella maggioranza dei casi”.
Né peraltro si ha chiarezza sul grado di competenza di queste figure professionali cui, a detta del legale, basta mettere parolette come “povertà” o “litigiosità” per “motivare il decreto del giudice in merito all’allontanamento dei minori dal nucleo familiare d’origine”. Casi isolati? Niente affatto. A detta dell’avvocato signorini anche Mantova denuncia molti casi di allontanamento di bambini in strutture protette, nelle quali peraltro avverrebbero, su sua diretta esperienza, anche “somministrazioni di psicofarmaci”.

Conferma l’entità del fenomeno e l’incidenza delle figure assistenziali o di mediazione l’assessore comunale di Roncoferraro, Roberto Archi, che a supporto esibisce al folto pubblico della Sala degli Stemmi la propria esperienza più che trentennale nelle scuole cittadine. Circa 400 risulterebbero infatti i casi segnalati al Consorzio solidarietà dei servizi sociali che ricomprende 16 comuni attorno al capoluogo.

Ma Bibbiano rappresenta davvero un “caso isolato”, come pone l’interrogativo il titolo del convegno? Per il giornalista de “La Verità” Francesco Borgonovo, che ha trattato del caso sulla propria testata, la risposta arriverà con la conclusione delle indagini. Di certo per ora si sa solo che sul caso, dopo i primi clamori del giugno scorso, è calata una cortina di silenzio. Persino di minacce da parte dei vertici del Pd a non estendere indebite contaminazioni, pena querele. E comunque eloquente  è stata l’implicita risposta di chi, pur invitato a sedere fra i relatori (amministratori locali o associazioni legate alla sinistra), ha declinato l’invito, senza nemmeno quindi dare riscontro alla possibilità di un confronto.

Il massiccio spiegamento di polizia davanti a Palazzo Soardi durante il convegno
La platea del convegno nella Sala degli Stemmi di Palazzo Soardi

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