MANTOVA – Estati diventate ormai costantemente torride, un utilizzo sempre più diffuso di manodopera estera proveniente soprattutto da Paesi extra-UE, ma anche un numero crescente sul territorio mantovano di aziende agricole a conduzione straniera: cinesi, indiani, pakistani. La combinazione di tutti questi fattori, unitamente ai rischi impliciti del lavorare sotto il sole cocente, hanno fatto sì che questa mattina in Prefettura sia stato firmato un documento con il quale i rappresentanti di Ats Val Padana, delle associazioni agricole e delle organizzazioni sindacali promuovono una serie di linee-guida destinate sia ai lavoratori che ai datori di lavoro del mondo agricolo. Linee-guida contenute anche all’interno di un opuscoletto in tre lingue – italiano, inglese e francese – realizzato da Ats e che verrà diffuso tra gli operatori del settore.
Nel libretto sono contenute tutte le informazioni fondamentali: gli obblighi normativi per il datore di lavoro e per i lavoratori; vengono elencati gli effetti dannosi dell’esposizione al caldo ed evidenziati i segnali d’allarme; si spiega come evitare i danni da calore e, tra i punti più importanti, si parla di organizzazione delle pause di lavoro, tema che va a braccetto con quello degli orari più caldi delle giornate, nei quali è buona norma sospendere ogni attività in favore di fasce meno torride come la primissima mattina e le ore tardo-pomeridiane e serali.
Disposizioni, queste, che fanno tutte parte delle linee-guida sottoscritte, sotto l’egida del Prefetto Gerlando Iorio e del viceprefetto Angelo Araldi, da Ats Val Padana (presente il dirigente Alberto Righi), dal presidente di Coldiretti Mantova Fabio Mantovani, dal presidente di Confagricoltura Mantova Alberto Cortesi, dal commissario di Cia Mantova Alessandro Tacconi, dal segretario di Cgil Mantova Mauro Mantovanelli, dal segretario di Cisl Asse del Po Ivan Zaffanelli e dal segretario di Uil Cremona Mantova Fabio Caparelli.
In un’epoca segnata dai cambiamenti climatici e a fronte di un mondo dell’agricoltura sempre più segnato dalla tecnologia, la questione del lavoro nei campi e delle problematiche che porta con sé è in qualche modo atavica. Per questo motivo le linee-guida firmate in Prefettura, seguendo il contesto legislativo esistente, “rappresentano – ha illustrato Righi di Ats Val Padana – un ulteriore strumento di sensibilizzazione per tutti gli interessati, dal lavoratore all’imprenditore. Oggi il mondo agricolo ha cominciato a cambiare i turni, iniziando i lavori al mattino presto per chiudere entro mezzogiorno/l’una e ripartire poi nel tardo pomeriggio”.
Il Prefetto Iorio ha espresso soddisfazione per il fatto che l’accordo, promosso dal Tavolo di coordinamento in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, sia stato accolto con favore e portato a compimento da tutte le parti coinvolte: quelle che rappresentano i datori, come le associazioni di categoria, e quelle che rappresentano i lavoratori, ovvero i sindacati.
Oggi il mondo agricolo mantovano consta di circa 7mila aziende (spesso a conduzione famigliare) e di non meno di 12mila lavoratori, esclusi gli stagionali. Una realtà composita e in evoluzione, che guarda al futuro restando ancorata al passato.