Cane in gabbia senza luce, acqua e cibo a Moglia, Brambilla: “seguirò il caso”

MOGLIA – Sono bastate pochissime ore perché il caso del cane rinchiuso in una piccola gabbia al buio, senza acqua e cibo, a Moglia diventasse un caso di rilevanza nazionale. A fare da grancassa al grave episodio scoperto da Ats Val Padana e dai Carabinieri Forestali di Mantova, sollecitati dai residenti, è stata la Presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali Michela Brambilla.

BRAMBILLA: “GRAZIE ALLA NUOVA LEGGE PUNIZIONI SEVERE”

“Il maltrattamento ai danni di un cane, tenuto prigioniero in una gabbia minuscola, è inaccettabile – commenta l’Onorevole, autrice della Legge che porta il suo nome e che è entrata in vigore da pochi giorni – e non posso nemmeno immaginare cosa abbia passato, rinchiuso tutto il giorno in quella scatola di metallo, al buio, senza cibo e acqua. Aveva anche visibili ferite sul muso, segno evidente delle violenze subite. Grazie alla Legge Brambilla, chi compie questi gesti verrà punito con severità: la norma prevede la reclusione fino a due anni e una multa fino a 30mila euro, sempre abbinati. Con la nostra Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente seguiremo il caso da vicino e ci batteremo perché venga fatta giustizia”. L’operazione dei Carabinieri Forestali, rileva Brambilla, rappresenta un altro esempio concreto di quanto la nuova normativa stia diventando uno strumento utile non solo per le autorità, ma anche per i cittadini: sono in forte aumento le segnalazioni, le denunce e gli interventi da quando la legge è entrata in vigore. Un segno tangibile di fiducia ritrovata nelle istituzioni. “Ogni volta che un animale viene salvato grazie a una denuncia è una vittoria per tutti – conclude – continueremo a vigilare e a intervenire, ma serve la collaborazione di tutti. Solo così, insieme, possiamo garantire davvero che nessun crimine contro gli animali resti impunito”.

I RESIDENTI: “GLI EPISODI SONO INIZIATI A GIUGNO”

Da parte loro i residenti si sono attivati a partire all’incirca dalla prima settimana di giugno, quando il 33enne che nei giorni scorsi è stato denunciato si è trasferito in loco da Reggiolo. “Da allora – spiegano i cittadini – abbiamo segnalato ciò a cui assistevamo alla Polizia Locale, al Comune e alla locale Stazione dei Carabinieri. Abbiamo anche depositato delle denunce suffragate da foto, video e audio. Possiamo dire che la situazione si è sbloccata quando, grazie all’Associazione 4 Zampe nel Cuore Italia Odv di Mantova con la quale ci siamo interfacciati, è stata informata Ats Val Padana che a sua volta ha attivato i Carabinieri Forestali di Mantova”. Da lì l’intervento congiunto a Moglia, avvenuto nella giornata di mercoledì, che ha portato all’affidamento temporaneo del cane a persone afferenti all’Associazione 4 Zampe nel Cuore Italia. “Già un altro cane era stato ceduto settimane fa, stava molto male” raccontano i residenti.

BAVUTTI: “DESTINATI MILLE EURO PER OPERARE UN ALTRO CANE”

E proprio il cane di cui parlano i cittadini potrebbe essere (ma bisogna usare il condizionale) lo stesso che cita il Sindaco Claudio Bavutti per il quale il Comune di Moglia ha destinato mille euro “perché aveva dei problemi che sono stati trattati tramite operazione chirurgica in una clinica veterinaria”. Operazione che, secondo il primo cittadino, è stata effettuata sempre da Ats d’accordo con il proprietario. Attualmente l’esemplare si troverebbe ospitato in un canile.