ASOLA Strategica per l’economia del territorio di Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna, necessaria per la dieta dei bambini e nella fase della crescita, fondamentale in ogni stagione della vita, la carne rossa ha superato quasi indenne gli ultimi attacchi pseudo-scientifici e cerca una fase di rilancio che parte necessariamente dalla sostenibilità ambientale e dalla certificazione di ogni aspetto della filiera produttiva e ha l’obiettivo di restituire redditività agli allevatori.
Le strategie di crescita passano dalla Antica fiera dei morti di Asola e dal convegno che questa mattina il Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina (presente il presidente Primo Cortelazzi e molti associati), Coldiretti Mantova (presente il vicepresidente Fabio Mantovani, il direttore Erminia Comencini e diversi iscritti) e il Comune di Asola (presente il sindaco Giordano Busi) hanno organizzato sul tema: “Carne bovina lombarda: una filiera di eccellenza. Incontro formativo per un consumatore più consapevole”.
A certificare la vitalità di un settore che sul piano economico sta registrando una ripresa – almeno a livello nazionale – ma che da tempo non registra guizzi di mercato tali da garantire prospettive di ampio respiro, è stata la presenza di oltre 200 presenti, tra allevatori, macellai, cittadini comuni, rappresentanti delle istituzioni e della scuola.
Ed è proprio dalla scuola che diventa strategico comunicare il ruolo dell’allevamento e i benefici della carne in termini soprattutto nutrizionali e salutistici. Per fare questo bisogna partire dall’informazione nelle scuole – ha annunciato l’assessore all’Agricoltura della Lombardia Fabio Rolfi – “ed è per questo che la Regione triplicherà le risorse disponibili per l’educazione alimentare”.
In effetti, il comparto è sotto assedio con fake news e attacchi di chi ha stili di vita diversi da chi consuma carne. “Per questo una corretta informazione è strategica – ha ribadito Alessandra Cappellari, consigliere regionale – perché chi acquista vuole informazioni sull’origine, su come è stata allevata la carne e garanzie precise di qualità”.
È per questo che il Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina siglerà nei prossimi giorni – ha ricordato il presidente Primo Cortelazzi – un protocollo d’intesa con Regione Lombardia sul progetto “Blockchain”, in modo da garantire informazioni puntuali e immediate, direttamente sullo smartphone, mentre si fa la spesa.
Indispensabili, nel percorso educativo e formativo dei consumatori, il ruolo delle macellerie. Il Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina – realtà con 421 soci in Italia per un totale di 491 allevamenti e un patrimonio zootecnico di 100-110.000 bovini – può contare su una rete di punti vendita certificati, che conoscono gli allevamenti e che trovano risposte in chiave di qualità, sostenibilità e benessere animale. Elementi che partono, come ha descritto il professor Marco Tassinari dell’Università di Bologna, dall’alimentazione in stalla.
“Per Coldiretti trasparenza, indicazione dell’origine e Made in Italy sono battaglie storiche, che nascono dalla duplice esigenza di garantire la qualità del prodotto al consumatore e il reddito al produttore”, ha rimarcato Fabio Mantovani, vicepresidente della Federazione di Mantova. In tale contesto diventa anche molto importante la valorizzazione della filiera a Km 0.
Consigli per i consumi? Innanzitutto è indispensabile assumere carne rossa “per una dieta equilibrata e ricca di ferro”, come ha spiegato il pediatra Vincenzo Rosa; l’importante è non eccedere e il buon senso rimane un faro. “Due-tre volte alla settimana e non più di 500-600 grami sono un consiglio da tenere a mente, accanto a un’attività intensa di formazione e comunicazione, per evitare demonizzazioni insensate della carne rossa”, ha raccomandato il nutrizionista Omar Scomodon. E da Asola si sconfessa anche quello che è un sentire comune: “la carne rossa – è stato detto – non fa alzare il colesterolo più della carne bianca”