Cinghiale-auto, incidente sfiorato. La Provincia rintraccia l’esemplare con tecnologie militari

Due esemplari di cinghiale ripresi in notturna dal drone in Provincia di Mantova

RONCOFERRARO – Ancora una segnalazione di un “incontro ravvicinato” con un cinghiale di notte, lungo le strade mantovane, da parte di un’automobilista che per fortuna è riuscita a schivare l’esemplare, evitando così un incidente che – data la stazza di questi animali – avrebbe anche potuto avere conseguenze pesanti.

La segnalazione, questa volta, arriva da Cadè di Roncoferraro dove una donna intorno alle ore 23 di ieri si è vista sbucare all’altezza del cimitero della frazione un esemplare adulto che all’improvviso ha attraversato la strada. La donna, che ha raccontato l’episodio su Facebook, ha invitato i membri del gruppo ad andare piano e a fare attenzione, specialmente con il buio, ovvero quando i cinghiali sono soliti spostarsi. Un esemplare adulto può percorrere anche una distanza di 20-30 chilometri in una sola notte.

La polizia provinciale è stata subito informata dell’accaduto e il dirigente Cristiano Colli fa sapere che “stiamo già facendo il tracciamento per riuscire a trovare l’esemplare. Abbiamo già posizionato in quell’area delle trappole (si tratta di gabbie specifiche con reti a maglia larga fornite alla Provincia di Mantova da Regione Lombardia) e inviato degli operatori sul posto. L’obiettivo, una volta catturato l’esemplare, sarà l’abbattimento tramite cacciatori abilitati“.

I cinghiali in provincia di Mantova non sarebbero presenti in numero elevato “e non sono stanziali – prosegue Colli – le zone più popolate sono quelle dell’Asolano e della Bassa al confine con la provincia di Reggio Emilia. Adesso, con il problema della peste suina, individuarli e abbatterli diventa ancora più stringente”.

Motivo per il quale la Provincia di Mantova, da un paio di mesi a questa parte, si è dotata di tecnologie militari per dare la caccia ai cinghiali: “utilizziamo visori termici per le ricerche notturne – spiega Cristiano Colli – e da alcune settimane a questa parte abbiamo attivato anche dei droni che, una volta in volo, possono individuare gli esemplari grazie a videocamere termiche e in grado di realizzare immagini al buio”.