Cna Pensionati: fiducia nel medico di base, ma preoccupa la sanità pubblica

MANTOVA – Nonostante la crescente difficoltà nel reperire medici di medicina generale, soprattutto in territori come il Mantovano dove ne mancano almeno cinquanta, la fiducia dei pensionati artigiani nei confronti del medico di base resta altissima. A rivelarlo è un’indagine nazionale condotta dall’Istituto Tagliacarne e CerGAS per conto di Cna Pensionati.

La ricerca, intitolata “Percezione e priorità del SSN”, ha coinvolto oltre 5mila pensionati artigiani, di cui 150 solo nella provincia di Mantova. Secondo i risultati, il 75,5% degli intervistati considera il medico di medicina generale un punto di riferimento strategico per la propria salute. “Il medico di base è la prima figura a cui ci si rivolge, e nella maggior parte dei casi si preferisce un contatto diretto, in presenza”, ha dichiarato Gianni Soffiati, presidente di Cna Pensionati. A confermarlo anche il 68,7% del campione.

Tuttavia, il quadro che emerge non è rassicurante. Rispetto al 2021, il 73% dei pensionati segnala un peggioramento dei tempi di attesa per visite specialistiche ed esami diagnostici. Una situazione che spinge quasi un terzo degli anziani (28%) a rivolgersi alla sanità privata per le visite, mentre il 3,4% rinuncia del tutto a curarsi. Sui test diagnostici la situazione è simile: il 21,7% si affida al privato e il 2,5% sceglie di non effettuare gli esami.

L’indagine mette in evidenza il rischio concreto di tenuta del Servizio Sanitario Nazionale, minacciato da finanziamenti insufficienti e dall’invecchiamento progressivo della popolazione. “La medicina territoriale va rafforzata – sottolinea Elisa Rodighiero, direttrice di Cna – a partire dal potenziamento delle Case di Comunità, che possono rappresentare un presidio fondamentale per la salute pubblica e per il futuro del nostro sistema sanitario”.