MANTOVA – Chiusura positiva per il bilancio 2019 di Coldiretti. Ora l’associazione guarda al futuro con la consapevolezza delle sfide post covid che attendono non solo l’agricoltura, ma tutta la società.
“La struttura ha risposto all’emergenza Covid nel mondo corretto – ha detto il presidente Paolo Carra nel corso dell’assemblea annuale, condotta in videoconferenza e con tutte le zone territoriali di Coldiretti collegate -. Abbiamo raggiunto risultati che ci permettono di affrontare il domani con serenità, consapevoli che stiamo attraversando una delle fasi più difficili dell’agricoltura”.
Tra i settori che meritano più attenzione c’è certamente quello del vino. Il rallentamento dell’export e le giacenze, infatti, potrebbero portare a problemi di spazi nelle cantine, oltre ad eventuali ripercussioni di mercato. Il discorso potrebbe valere in chiave di crollo di mercato e di volatilità incontrollabile anche per altri settori, dalle produzioni Dop all’ortofrutta, dalla carne bovina ai vitelli a carne bianca, fino al settore floricolo e agli agriturismi, segmenti che hanno particolarmente sofferto durante il lockdown.
E proprio il presidente Carra si fa portavoce delle linee di indirizzo che dovrebbero portare Regione Lombardia a riservare risorse per le attività maggiormente in difficoltà, attraverso fondi recuperati dal Programma di sviluppo rurale.
“Fino a qualche mese fa le parole d’ordine erano sostenibilità e ambiente – ricorda Carra – oggi sono temi che paiono accantonati, come sugar tax e plastica tax, elementi che comunque torneranno a interessare la politica e l’opinione pubblica. Ma quando nelle prime settimane di lockdown in alcuni supermercati più di uno scaffale è rimasto temporaneamente vuoto, l’attenzione dei cittadini si è spostata sull’attività agricola e sulla sovranità alimentare. In tema di diritti diventa dunque inevitabile prendere in debita considerazione il tema del diritto al cibo, soprattutto in una società dove vi sono numeri che dicono che il 15% dei bambini non riesce a fare tre pasti al giorno”.
Non mancano le preoccupazioni per la tenuta dell’economia con previsioni sul Pil che scenderà probabilmente del 12% con impatto sul debito.
“Entreremo in una fase molto complicata – afferma Carra – e lo dico pensando anche al futuro delle nostre imprese agricole, perché il deterioramento della capacità di acquisto dei consumatori si ripercuoterà sulle nostre produzioni, forse anche quelle a maggior valore aggiunto. Diventerà ancora più importante strutturarsi per affrontare i mercati esteri e per ragionare in termini di filiera, perché chi non riuscirà a dialogare direttamente con la grande distribuzione e con il consumatore sarà fortemente penalizzato”.
Problema sempre attuale è quello della burocrazia, rallentamento delle pratiche per chi ha dovuto lavorare con la Pubblica Amministrazione non è stato semplice.
“Coldiretti vuole offrire servizi ancora più veloci, completi e al passo con l’evoluzione che sta vivendo il sistema agricolo, dove l’elevata specializzazione caratterizza sempre di più le imprese” commenta il direttore di Coldiretti Mantova Erminia Comencini.