Coldiretti, in Millenaria la sfida del lambrusco mantovano: brand unico per conquistare l’estero

GONZAGA – Un brand che unisca tutte le cantine mantovano che producono lambrusco per essere più forti e competitivi all’estero: è quanto emerso oggi nel secondo incontro organizzato da Coldiretti Mantova in Fiera Millenaria. Non correre da soli, insomma è la strategia vincente come già fatto in altri casi, primo fra tutti il lambrusco emiliano. Ma è una strategia attuabile nella nostra provincia?
“Secondo me si, ma dobbiamo creare una unione tra tutte le cantine per creare un marchio forte – commenta Andrea Vigili del Consorzio Vini Mantovani – il mercato di riferimento è il mondo intero – sottolinea Virgili, bisogna solo andare in giro e proporre il nostro prodotto, munirci di pazienza, prendere su la valigia e navigare”.
“Abbiamo deciso come direttivo di Coldiretti Mantova di portate il focus sul vino – spiega Fabio Mantovani, presidente di Coldiretti – in vino che sta soffrendo di un calo dei consumi e quindi di sovraproduzione, ma viviamo anche una produzione eccellente. Abbiamo portato questi temi declinandoli sul mantovano per valutare le possibilità per sviluppo e prospettiva dei nostri prodotti nel mondo- Stasera il focus è sul lambrusco mantovano, mentre oggi abbiamo analizzato i vini no alcol per capire se possono essere un’alternativa interessante“.
Il calo del consumo di vino strettamente legato anche le normative sulla guida e i ritiri di patente coinvolgono tutte le tipologie di vino, il lambrusco non è immune ma data la sua bassa gradazione alcolica è quello che ne sta risentendo di meno.
Parlando di qualità, invece come sta andando questa annata? “La vendemmia è in corso, l’uva è molto bella e anche le piogge degli ultimi tempi, almeno al lambrusco, non hanno creato grossi problemi, dal punto di vista qualitativo quella del 2025 è da segnare nell’annuario delle annate migliori” – conclude Virgili.