Comune di Mantova, dal 2016 al 2020 ottenuti fondi aggiuntivi per oltre 102 milioni di euro

Osservazioni linee programmatiche, centro destra:

MANTOVA – Il Comune di Mantova ha diffuso i numeri dei fondi ricevuti dal 2016 al 2020: in 6 anni 102 milioni di euro aggiuntivi portati dall’Amministrazione contro i 42 disponibili nelle casse del Comune, hanno moltiplicato la possibilità di investire in nuove opere e nuovi servizi attestando la spesa discrezionale al 340%, e senza aumentare le tasse. Andando nel dettaglio, per comprendere come tutto ciò sia stato possibile e al di là dei numeri quale sia la ricaduta effettiva su una comunità come la nostra di questa capacità di trovare risorse fuori delle casse comunali.
Il bilancio di una pubblica amministrazione deve ogni anno garantire la copertura di costi che potremmo definire fissi, come ad esempio quelli del personale, dei servizi consolidati, delle opere programmate e finanziate, delle manutenzioni, e via dicendo.

Tali costi fissi impegnano una larga parte delle risorse comunali, limitando notevolmente la discrezionalità dell’amministrazione nell’indirizzare tali risorse su progetti e servizi nuovi. Risulta chiaro quindi quanto in tempo di scarsità di risorse la capacità di un’amministrazione di intercettare fondi aggiuntivi, rispetto a quelli messi a disposizione dalle casse del Comune, rivesta un ruolo strategico. Tuttavia non si tratta di un’impresa semplice, richiede professionalità, competenze specifiche e una conoscenza approfondita delle logiche progettuali con le quali vengono attribuite queste risorse.

L’Amministrazione Palazzi sin dall’inizio del primo mandato ha scelto di destinare a questo delicato fronte un assessore specifico, Adriana Nepote, che ha messo a disposizione della pubblica amministrazione competenze sviluppate nel privato.
Il risultato è stato notevole. Infatti se andiamo a vedere i numeri non può sfuggire il ruolo strategico che questa capacità di trovare risorse aggiuntive nazionali, regionali, europee e da fondazioni bancarie, attraverso la presentazione di progetti ben strutturati, ha giocato nella programmazione e realizzazione di opere pubbliche attese da decenni e nell’erogazione di nuovi servizi, riuscendo anche a far fronte all’emergenza pandemica, infatti dall’analisi dei dati emerge che nel solo anno 2020, nonostante i lockdown che hanno rallentato l’operatività di molti uffici e soprattutto ridotto all’osso le entrate del Comune, l’Amministrazione sia riuscita ad intercettare oltre 32 milioni di euro, permettendo così di procedere comunque con le opere pubbliche e destinare ulteriori risorse a servizi essenziali e significative esenzioni da tasse e tributi a beneficio di cittadini e imprese penalizzate dall’emergenza Covid.
Per essere più chiari nei 6 anni che vanno dal 2015 al 2020 la spesa discrezionale, ovvero libera di essere impegnata su nuovi progetti e servizi, è stata complessivamente di  42 milioni e 700 mila euro, circa 7 milioni all’anno, mentre le risorse aggiuntive portate dall’Amministrazione, attraverso bandi e altri finanziamenti, negli stessi 6 anni è stata di circa 102 milioni di euro, ovvero mediamente 17 milioni di euro all’anno, che sommati ai 7 già disponibili nei bilanci comunali hanno portato la media di risorse discrezionali annue a 24 milioni di euro.
Quest’opera è stata possibile grazie ad un’attività di progettazione di alto livello, tale da vincere numerosi bandi, e grazie ai fondi aggiuntivi ottenuti, il Comune ha incrementato la disponibilità per la spesa discrezionale destinata a nuove opere e nuovi servizi per la città sino al 340% ovvero a 144 milioni e 700 mila euro contro i 42 milioni e 700 mila euro disponibili senza risorse aggiuntive. Tutto questo senza aumentare di un solo euro le tasse di competenza comunale ai mantovani. Soldi per i mantovani non dei mantovani.

Per quanto riguarda la ripartizione di queste risorse aggiuntive il 51% (circa 47 mil.€) è andato sul fronte dei Lavori Pubblici finanziando centinaia di cantieri, il 18% su ambiente e bonifiche (circa 17 mil.€), il 13% su progetti principalmente di rigenerazione urbana (circa 12,5 mil.€), l’8% sulla mobilità sostenibile (circa 7,5 mil.€), seguono cultura, turismo e attività produttive lavoro con un 5%, welfare con un 3% e istruzione all’1%. Questi ultimi settori hanno beneficiato in minor parte dei fondi aggiuntivi perché hanno goduto di importanti risorse stanziate utilizzando i fondi già in dotazione del Comune.

Un lavoro quello della ricerca di risorse aggiuntive che prosegue a ritmo serrato, e che nei primi due mesi del 2021 ha già portato al Comune risorse significative per un totale di 7.412.000 euro. Più precisamente 6,5 milioni di euro per Mantova Hub, 100 mila euro da Cariverona per il welfare, 270.000 euro da Cariverona per il progetto Lunattiva 2.0, 367.000 euro per la cultura da un bando regionale, 116.000 euro destinate all’ambiente nell’ambito del programma europeo Horizon 2020, 30.000 euro dal Ministero per la progettazione della rotatoria di via Visi, 29.000 euro per la video sorveglianza nelle zone attigue alle scuole.

“I trasferimenti statali e regionali sono sempre meno in grado di consentire investimenti importanti ai comuni – dice il sindaco Mattia Palazzi – e allo stesso tempo le entrate fiscali diminuiscono e diminuiranno ancor più in parallelo alla crisi economica ed occupazionale dovuta al Covid. Se non avessimo introdotto un approccio più imprenditoriale alle politiche economiche del Comune non avremmo fatto nemmeno il 20% di quanto abbiamo realizzato. E tutti sanno che gli investimenti pubblici sostengono molteplici filiere economiche private, dall’edilizia ai servizi. Dobbiamo riuscire a riorganizzare la macchina comunale orientandola sempre più al lavoro di ricerca di finanziamenti. È ciò che stiamo facendo, partendo dalla capacità progettuale e programmatoria della Giunta”.

“In questi anni tutti i comuni italiani hanno lamentato giustamente la scarsa discrezionalità nello scegliere come spendere le risorse pubbliche – commenta il vicesindaco e assessore al bilancio Giovanni Buvoli -. Ciò a causa di regole molto rigide da rispettare. All’inizio del precedente mandato il Sindaco aveva dichiarato che non sarebbe stato chiuso nel suo ufficio ad aspettare che arrivassero soldi, ma se li sarebbe andati a cercare. Così è stato e in questi anni l’Amministrazione e in primis l’ufficio progetti guidato dall’assessore Adriana Nepote, ha sviluppato progetti validi con i quali poi partecipare e vincere bandi. Ciò ha permesso di erogare sempre più servizi con una qualità sempre maggiore per i cittadini e di realizzare quelle opere che si aspettavano da parecchi anni. Tutto ciò con un bilancio sempre in ordine”.

“Il lavoro sviluppato in questi anni – conclude l’assessore all’Università, innovazione, relazioni internazionali e coordinamento ufficio progettazione e fundraising Adriana Nepote – ha portato Mantova al centro di progetti nazionali ed europei, amplificando la possibilità di scambiare buone prassi e intercettare risorse tali da poter dar corso ad iniziative, servizi e opere davvero utili per la città. L’obiettivo per i prossimi cinque anni è continuare su questa strada, potenziando l’ufficio Progettazione e Fundraising per implementare e valorizzare ulteriormente le competenze maturate”.