MANTOVA – Si definiscono quelli della politica del fare i candidati del terzo polo nei collegi elettorali a cui Mantova fa riferimento. E citano industria 4.0 che era stato il piano di Carlo Calenda quando era ministro dello Sviluppo economico nel governo Renzi ma anche l’azione del deputato uscente Matteo Colaninno per la realizzazione del raddoppio ferroviario Mantova-Codogno e l’agenda Draghi di cui continuano a dichiararsi convinti sostenitori. Davanti a una platea con molti sostenitori sotto il porticato delle Pescherie, Gianmarco Carra, candidato al collegio uninominale mantovano per la Camera, Francesca Zaltieri, candidata al collegio senatoriale di Mantova e Cremona e i candidati al plurinominale Camera Lombardia 4 Mauro del Barba e Maria Chiara Gadda, e l’ex sindaco di Quistello Luca Malavasi, si sono presentati evidenziando alcuni dei punti principali del programma di Italia Viva e Azione, calandoli anche nella realtà mantovana. Come “la grande attenzione che bisogna dare all’agricoltura in un territorio con le due dop di Grana Padano e Parmigiano Reggiano – dichiara Carra – ma anche alle infrastrutture”.
Tutti i candidati ribadiscono la bontà dell’azione del governo Draghi, Francesca Zaltieri ripercorre il momento storico durante il quale si è arrivati alla crisi di governo che poi ha portato alla nomina dell’ex presidente della Bce a presidente del Consiglio. “Erano state gestite le vaccinazioni con padiglioni floreali, per non parlare di banchi con rotelle che ci ritroviamo ancora nelle scuole e che dovremo smaltire come bisognerà smaltire le scorte di mascherine accumulate nelle scuole” dichiara Zaltieri che evidenzia però come quello di Draghi “è stato innanzitutto un modo di fare politica in cui crediamo fatto di modernizzazione, europeismo, pragmatismo, e grande capacità di mediazione”.
E pragmatico si dimostra già Luca Malavasi che incentra il suo discorso sui problemi del territorio mantovano. “Perchè sono proprio questi temi che la politica deve affrontare in maniera più incisiva rispetto al passato” e cita il ponte di San Benedetto Po, dove lui e Calenda si sono recati nel giugno scorso, ” un problema per oltre 50 mila mantovani che dal 1993 si svegliano ogni giorno non sapendo con certezza se questo sarà aperto o chiuso” o la ferrovia Mantova-Milano “bene ha fatto Colaninno a insistere perchè metterci due ore per una tratta di neanche 160 chilometri vuol dire essere essere compltemaente tagliati fuori”.
Malavasi cita anche il caro energia, ricorda la proposta di Calenda di “sganciare il prezzo del gas dalle rinnovabili” e, da imprenditore che si è trovato le bollette triplicate nel giro di un mese, evidenzia la necessità di intervenire al più presto per aiutare “le aziende, quelle piccole come quelle più grandi ed energivore, le imprese agricole e le famiglie che non ce la fanno più a far fronte a bollette sempre più alte”.