Un passo importante verso la modernizzazione delle infrastrutture irrigue del territorio: grazie a un finanziamento di 3,95 milioni di euro proveniente dal Programma Nazionale degli Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico (PNISSI), prenderanno avvio i lavori di riqualificazione del Canale Irriguo Principale (C.I.P.), una delle opere più strategiche per l’approvvigionamento idrico tra Emilia-Romagna e Lombardia.
Il C.I.P. deriva l’acqua in località Ponte Pietra, nel Comune di Guastalla (RE), dal Cavo Fiuma, alimentato a sua volta dalle acque del fiume Po, sollevate dagli impianti di Boretto (RE). Costruito nel secondo dopoguerra, il canale si estende per 27 chilometri, di cui 9,4 in territorio emiliano e 17,6 in territorio lombardo, con una portata iniziale di 10 metri cubi al secondo, che si riduce a 6,5 metri cubi al secondo nel tratto mantovano.
Nel corso degli anni, nonostante la costante manutenzione, il canale ha mostrato segni di degrado strutturale, in particolare nel rivestimento in calcestruzzo delle sponde, compromettendo sia la funzionalità dell’infrastruttura sia la sicurezza del territorio. Tra le aree a rischio, anche il tratto della linea ferroviaria Suzzara–Parma che corre parallelo al canale nel Comune di Luzzara (RE).
“I lavori sono stati finanziati dal Ministero delle Infrastrutture come prioritari fra centinaia di domande, su proposta della Regione Emilia-Romagna” – ha dichiarato il Presidente del Consorzio, Simone Minelli – “Il progetto, per la sua natura interregionale, rientra tra le opere di interesse nazionale e rappresenta un passo decisivo per garantire maggiore efficienza, sostenibilità e resilienza alle sfide climatiche dei prossimi anni, soprattutto in relazione alla possibile carenza di risorsa idrica nel fiume Po.”
Gli interventi riguarderanno i tratti più ammalorati e i manufatti in condizioni critiche, con l’obiettivo di assicurare continuità e sicurezza all’approvvigionamento idrico delle aziende agricole e di ottenere un risparmio idrico stimato in circa 4 milioni di metri cubi all’anno.
Particolare attenzione sarà dedicata anche alla sicurezza degli operatori e dei cittadini, con la riposizione delle scalette di emergenza, la posa di protezioni adeguate lungo le sponde e la realizzazione di una risega di salvataggio per consentire la fuoriuscita di animali selvatici e domestici che dovessero accidentalmente cadere in acqua.
















