CURTATONE – Il 7 gennaio del 2012 ci lasciava Fabio Norsa, uno dei protagonisti della società mantovana ma soprattutto figura di riferimento della Comunità ebraica virgiliana tra la fine del secolo scorso e il primo decennio del 2000. Per onorarne la memoria, il Comune di Curtatone gli intitolerà un giardino, in uno spazio situato tra via Ateno Pisano, via Veneto e via Corte Spagnola, adiacente alla sede comunale di Montanara dove verrà apposta una targa in memoria.
“Sarà un segno tangibile di riconoscimento a Fabio Norsa da parte dei cittadini del comune di Curtatone” spiega il Sindaco Carlo Bottani “ Di lui si ricordano la mitezza e la fine intelligenza. Uomo di dialogo, fiero delle sue origini ma sempre disponibile al dialogo.
Fabio Norsa, che per molti anni abitò proprio a Curtatone, per tutta la sua vita si dedicò a mantenere vive la cultura e le tradizioni ebraiche, rendendosi sempre disponibile e aperto a momenti di dialogo interreligioso e di incontro tra tradizioni diverse, nel perseguire un investimento culturale e sociale volto alla tutela dei diritti e dell’emancipazione dei soggetti più fragili. Contrastò ogni forma di discriminazione con l’obiettivo di dare efficacia al principio costituzionale dell’eguaglianza. Norsa fu Presidente della Comunità Ebraica di Mantova dal 1991 al 2012, Presidente dell’associazione Mantova ebraica dal 1997 al 2012 e della Fondazione Istituto Giuseppe Franchetti dal 1993 al 2012, Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane dal 2004 al 2008, Presidente dell’Anpi di Mantova, e negli ultimi anni della sua vita socio fondatore e Presidente dell’Associazione Articolo 3 Osservatorio sulle discriminazioni di Mantova.
“Al di là dalle cariche ricoperte negli anni” conclude il Sindaco Carlo Bottani “rimane la figura di un uomo schietto e leale, sempre disponibile ad aiutare il prossimo, in modo riservato e discreto, attivo nella cultura dei diritti e dal forte impegno civico, consapevole dell’importanza della responsabilità individuale nel dare efficacia al principio costituzionale dell’eguaglianza, aperto al confronto, capace di motivare all’emancipazione i soggetti più fragili, benvoluto da tutta la cittadinanza, che l’ha indistintamente salutato con caloroso affetto il 7 gennaio 2012”.