Dagli empori solidali aiuti a duemila persone nel Mantovano: un terzo sono minorenni

MANTOVA – Evitare gli sprechi, soprattutto quelli alimentari, ha molte implicazioni positive, molte più di quelle a cui siamo portati a pensare: riduce i rifiuti, abbatte l’inquinamento, aiuta le persone in difficoltà, combatte le fragilità, crea socializzazione e connessioni. Come quelle della Rete degli Empori del Mantovano, che negli ultimi tre anni sono aumentati in numero e presenza, passando da 5 agli attuali 8, in grado di coprire 22 Comuni, un terzo del territorio virgiliano, e di aiutare 751 famiglie per un totale di 2.017 persone, un terzo delle quali minorenni.

Sono alcune delle tantissime cifre presentate nel tardo pomeriggio odierno presso il Magazzino Diocesano degli Alimentari situato a Mottella di San Giorgio Bigarello e contenute nel report del terzo anno di attività della Rete, frutto dell’opera di 286 volontari che hanno donato complessivamente l’equivalente di 870 giornate, per un totale di oltre 16mila ore. Numeri che spiegano solo in parte, ma molto bene, l’enorme impegno di tante persone – studenti, referenti di parrocchie, gruppi di giovani, ma anche persone che vengono da percorsi di giustizia riparativa o inviate dai servizi sociali – che destinano tempo ed energie per aiutare il prossimo in difficoltà.

Ad aprire il pomeriggio è stata Enrica Perini, Vicepresidente Acli Provinciale di Mantova, che ha moderato l’incontro e i saluti istituzionali di Carlo Bottani, Presidente della Provincia, Mauro Caffara, Assessore al Welfare del Comune di San Giorgio Bigarello, Massimiliano Ghizzi, Presidente di Depura Gruppo Tea, di Matteo Amati, Direttore della Caritas Diocesana di Mantova e di Carlos Zanella, Operations, Sviluppo e Innovazione Mantova Ambiente Gruppo Tea, che ha spiegato quale sia l’impatto dello spreco alimentare e quanto sia importante per ciascuno adottare buone pratiche.

Nel 2024 gli aiuti distribuiti dalla Rete degli Empori del mantovano hanno permesso di supportare 751 famiglie, per un totale di 2.017 persone, rimarcando la tendenza dell’ultima rilevazione del 2022 che era pari a 764 nuclei. Sono particolarmente significativi i dati relativi alla cittadinanza delle persone beneficiarie perché evidenziano che la prima nazionalità è quella italiana e che una su tre è un minore, inoltre è presente una significativa quota di persone ultra-65enni pari a quasi il 10%. Durante il 2024 gli 8 Empori afferenti alla Rete hanno distribuito complessivamente 2.259 quintali di prodotti alimentari per un valore di 655.110 euro. Tra questi, il 19,5% (481 quintali) sono eccedenze alimentari, cioè prodotti ancora adatti al consumo ma che senza l’intervento della Rete sarebbero stati destinati allo smaltimento.

Sempre durante il 2024 i donatori che hanno sostenuto la Rete sono stati 86: aziende agricole, supermercati, parrocchie e imprese che operano nel campo alimentare o nella produzione di prodotti per l’igiene della casa e della persona. La parte rimante (36,3%) è stata garantita dal Magazzino Alimentare di Caritas grazie ai fondi Cei 8permille.

“Abbiamo scelto di presentare il report della rete degli empori in questo ambiente – spiega Amati – perché il magazzino diocesano degli alimentari è un po’ il luogo-simbolo, nato nel 2012 per aiutare i centri di ascolto prima e la rete degli empori poi, per la raccolta di alimenti. E’ una rete nata dal basso, grazie all’impulso dei volontari degli empori che hanno chiesto di creare una connessione tra le diverse realtà sparse per la provincia. Raccogliamo ogni genere di prodotto, purché conforme alle norme e regolamenti. Le difficoltà più grosse che abbiamo nel reperire prodotti sono legate al latte”.

Ai i cinque empori fondatori della rete, ovvero quelli di Sermide, Quistello, Suzzara, Mantova e Bancole, si sono aggiunti i nuovi empori di Solferino, Poggio Rusco e Borgo Virgilio. Oggi la Rete coinvolge 75 parrocchie e 16 associazioni che operano insieme a 22 comuni e numerose aziende che in diversi modi sostengono l’attività degli Empori.

“Oggi – ha ricordato Massimiliano Ghizzi – è la Giornata internazionale di sensibilizzazione sulle perdite e sugli sprechi alimentari. Non si tratta solo di buttare via il cibo, ma anche di ridurre le disuguaglianze e scegliere stili di vita più responsabili per noi e per l’ambiente. Sprecare vuol dire molte cose: comprare male e troppo, ma anche non cogliere le attività di condivisione di alimenti e risorse. La gestione delle eccedenze alimentari significa anche recuperare rapporti, avere cura delle persone più fragili. Lo scorso luglio come Tea abbiamo aderito a questo importante progetto per rafforzare l’opera degli empori, incrementando la capacità di garantire la sostenibilità economica di queste realtà”.

A conclusione della presentazione del Report, Francesco Molesini Operatore di CSV Lombardia Sud, insieme ai referenti degli otto Empori, hanno condiviso l’esperienza quotidiana in Emporio attraverso gli ingredienti indispensabili del “fare emporio” come il volontariato, la condivisione, la reciprocità, l’attenzione e tanti altri.