MANTOVA – Tra gli effetti collaterali dell’introduzione dei nuovi dazi statunitensi, emerge una conseguenza inaspettata: centinaia di ordini pronti ma bloccati nei magazzini di molte piccole imprese italiane. Dal 23 agosto 2025, Poste Italiane ha infatti sospeso l’accettazione di tutte le spedizioni di merci dirette negli Stati Uniti, una misura condivisa anche da altri operatori postali europei.
La decisione è legata all’abolizione dell’esenzione De Minimis, annunciata da Washington il 30 luglio e entrata in vigore il 29 agosto. Fino ad allora, tale esenzione permetteva l’ingresso negli USA di merci di valore inferiore a 800 dollari senza dazi o tasse, con una procedura di sdoganamento semplificata.
“La sospensione delle spedizioni non è una scelta autonoma di Poste Italiane – sottolinea Elisa Rodighiero, Direttrice della CNA – ma una conseguenza delle nuove procedure doganali comunicate dagli Stati Uniti il 15 agosto, a ridosso della scadenza.”
Il blocco riguarda non solo le microimprese, ma anche gli invii privati, creando un impatto significativo su un tessuto produttivo già fragile. Le aziende si ritrovano con merce pronta ma impossibile da spedire, mentre i consumatori vedono ritardate o annullate le consegne.
Rodighiero lancia un appello: “È fondamentale trovare una soluzione condivisa che concili le esigenze normative degli Stati Uniti con le priorità concrete delle piccole imprese italiane, tutelando al contempo i diritti dei consumatori.”
La situazione resta in evoluzione, ma il rischio è che, senza un intervento coordinato, si crei un collo di bottiglia commerciale che penalizza l’export italiano e rallenta la ripresa di molte attività.