Disturbi dell’alimentazione: l’impegno di Asst Mantova per cura, prevenzione e continuità terapeutica

MANTOVA – In occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lillà, il 15 marzo, Asst Mantova rinnova il proprio impegno nella lotta contro i disturbi dell’alimentazione, patologie che colpiscono milioni di persone in Italia e nel mondo, minando non solo la salute fisica ma anche quella psichica ed emotiva. La giornata, dedicata alla sensibilizzazione e alla consapevolezza, richiama l’attenzione su malattie gravi come l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata.

Nel 2023 Asst Mantova è stata individuata come hub di riferimento per il trattamento dei disturbi alimentari sul territorio di Mantova, Cremona e Crema. La struttura è stata scelta per il suo modello di cura integrato, in grado di seguire i pazienti in tutte le fasi della malattia e del processo di recupero, garantendo continuità terapeutica e un approccio multidisciplinare.

I numeri sui disturbi alimentari sono allarmanti: in Italia, circa 3 milioni di persone ne soffrono, con casi registrati in continua crescita. In Lombardia, dal 2019 al 2023 sono stati diagnosticati 14.905 casi, tra cui 7.136 di anoressia nervosa e 2.718 di bulimia nervosa. Si stima che molti casi non vengano segnalati, aumentando il rischio di complicanze. In particolare, l’anoressia nervosa presenta il più alto tasso di mortalità tra le patologie psichiatriche, rendendo fondamentale una diagnosi precoce e un percorso terapeutico continuo.

Asst Mantova è attivamente impegnata nell’offrire supporto a tutte le età, con percorsi dedicati sia per l’età evolutiva che per gli adulti. Il modello integrato proposto prevede équipe specializzate che comprendono pediatri, neuropsichiatri, psicologi, dietisti ed educatori, e che operano in sinergia per garantire una cura globale.

Dal 2003 Asst Mantova ha sviluppato percorsi terapeutici personalizzati che rispondono alle necessità dei pazienti e delle loro famiglie. Questi includono:

1. Ambulatori dedicati a Borgo Mantovano per minori e al Centro Psico Sociale di Mantova per adulti.
2. Macroattività ambulatoriale complessa per i minori, integrando visite pediatriche, psicoterapia, sostegno nutrizionale ed educazione familiare.
3. Percorsi semiresidenziali e intensivi che comprendono supporto psicologico per le famiglie, terapie di gruppo, e laboratori di psicoeducazione, mindfulness, e arte.
4. Ricoveri ospedalieri per casi più complessi che richiedono un intervento diretto.

Un’attenzione particolare è rivolta ai giovani dai 14 ai 25 anni, con un progetto pionieristico che garantisce la continuità delle cure tra i servizi per l’età evolutiva e quelli per gli adulti. Mantova è stata riconosciuta come un modello di riferimento nazionale e internazionale per questo approccio, come sottolineato dal professor Fernandez-Aranda durante un congresso internazionale nel novembre 2024.

L’importante lavoro svolto dal reparto di Pediatria di Borgo Mantovano, diretto dalla compianta Paola Accorsi, ha contribuito alla nascita di Abeo Lilla, un’iniziativa che supporta i giovani con disturbi alimentari e le loro famiglie, fondata sul principio della collaborazione tra volontariato e sanità pubblica. Abeo Lilla è diventata un punto di riferimento per la sensibilizzazione e la promozione di progetti di ricerca e di miglioramento dei servizi.

Il trattamento dei disturbi alimentari richiede un approccio che coinvolge non solo i professionisti della salute, ma anche le famiglie, la scuola e la comunità. In quest’ottica, Asst Mantova, in collaborazione con Ats Val Padana, promuove corsi di formazione e sensibilizzazione per medici, insegnanti e associazioni di volontariato, al fine di creare una rete di supporto in grado di riconoscere tempestivamente i segnali di disagio e intervenire precocemente.

I disturbi alimentari non sono solo una questione medica, ma anche un fenomeno sociale. La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lillà, istituita nel 2018, rappresenta un’opportunità per diffondere una cultura della prevenzione e per promuovere un ambiente sociale che non si limiti ad accettare i modelli estetici tradizionali, ma che sostenga anche la diversità dei corpi e delle identità. Le istituzioni, la scuola, la famiglia e i media sono chiamati a collaborare per contrastare la pressione sociale e favorire il benessere psicofisico delle nuove generazioni. La sensibilizzazione e l’educazione sono attività che devono andare oltre una singola giornata, con un lavoro costante sul territorio per prevenire e trattare questi disturbi in modo efficace e tempestivo.