Diventare campioni nella vita, 90 ragazzi scoprono il testamento di don Bosco

PEGOGNAGA – Seguire don Bosco per diventare campioni soprattutto nella vita. Novanta ragazzi, più trenta animatori, sabato scorso nella parrocchiale dello Spirito Santo a Pegognaga, hanno dato vita ad un percorso composito, concludendo per dimostrare ad agguerriti notai l’autenticità della propria eredità etico-comportamentale discendente dal grande educatore torinese.
Al gioco presente il parroco don Flavio Savasi, ha assistito anche il campione mondiale categoria Junior di karate Francesco Bonesi. In vista della celebrazione di San Giovanni Bosco l’idea è venuta a don Nicola Catarin, responsabile giovani Unità Pastorale Terre Matildiche, comprendente Gonzaga, Palidano, Pegognaga, Polesine nelle cui parrocchie, a turno settimanale il sabato viene organizzato l’oratorio giovanile a tema. Don Catarin «Il 31 gennaio è san Giovanni Bosco novanta ragazzi delle medie e delle superiori, più un gruppo di animatori e catechiste, per un totale di 120 persone hanno seguito l’oratorio animato con sorprendente interesse. «Ho incentrato l’omelia – spiega don Nicola – sulla chiamata di Giovanni Bosco da bambino poverissimo, la sua illuminazione di prete che l’ha indotto a raccogliere bambini e ragazzi di Torino procurando loro nutrimento educazione, avviandoli allo studio, al lavoro, senza trascurare la preghiera». Dopocena i ragazzi hanno approcciato la metodologia educativa di don Bosco, basata su: ragione, religione e amorevolezza, ovvero il metodo preventivo. Tramite il quale, tenendo i ragazzi lontani dal male, crescono nella positività». Prosegue «Ecco il gioco, iniziato alle ore 21, col testamento di don Bosco andato perduto, “ritrovato” proprio a Pegognaga. Noi animatori gli esecutori testamentari, ma il testamento era finito in mano agli eredi dei quattro notai più illustri della Torino del 1800. I ragazzi hanno dimostrare abilità nel farsi allievi di don Bosco presentando una frase-chiave autenticante la loro linea ereditaria, consegnando poi le quattro parti della pergamena riproducente il testamento  riportante le regole auree: essere sempre allegria, perché la tristezza viene dal demonio; essere attenti nella preghiera e nello studio; fare del bene agli altri, non usarli. Il fine: educare i ragazzi a ragionare, scegliere liberamente, abbracciare la religione formando la coscienza per giungere alla verità. Da qui lo stile di bellezza etico-comportamentale». Da parte sua il campione Bonesi ha consigliato i ragazzi di seguire i sogni non mollando di fronte alle difficoltà. Proprio come ha fatto don Bosco.
Riccardo Lonardi

 

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