Donna Anna vuole festeggiare i cent’anni in Lambretta

Donna Anna vuole festeggiare i cent'anni in Lambretta

PEGOGNAGA – Per le sue gentilezza e dolcezza naturali, sicuramente raffinate quando era bambina da un’educazione di rango, la chiamano “donna Anna”.
In Rsa Bovi a Pegognaga dove è ospite, le stanno preparando una gran festa, perché domani, domenica 19 compirà, cent’anni. Lei è Anna Rami.
E’ nata a Suzzara il 19 dicembre 1921 in una famiglia composta di 17 membri, i cui adulti maschi erano molto apprezzati artigiani del legno. A quell’epoca lavorare il legno, soprattutto come facevano i Rami, era mestiere redditizio, spaziando in quattro settori commerciali: mobilio, carri agricoli, birrocce da viaggio, birrocce da competizione ippica. A loro il lavoro non mancava certo. Conseguentemente neppure l’agiatezza. Tant’è che tutti i membri, certamente influenzati dal capostipite, coltivavano la passione per la musica, in particolare operistica e lirica. Ma sapevano anche suonare, essendo tutti capaci di usare uno strumento. Di colpo però l’agiatezza venne meno.
Nel 1929 gli effetti del crollo di Wall Street giunsero infatti sino a Suzzara, travolgendo anche i Rami. Si presentarono anni di ristrettezze, talché anche le donne di casa dovettero rinunciare ad abbigliamenti di più elevato tenore. Essendo tuttavia gente abituata a lavorare sodo, si rimboccò le maniche.
A Sailetto i Rami ricominciarono daccapo aprendo un’officina metalmeccanica tutt’oggi attiva. Anna visse gli agi e le peripezie di famiglia, crescendo pure lei con un’educazione improntata alla musica, ma anche al senso del dovere e dell’impegno. Essendo una bella ragazza era corteggiata da vari giovani. Preferì un ragazzo di cognome Fretta, i cui genitori dovevano evidentemente essere appassionati di storia dell’antica Roma, giacché gli avevano imposto il nome di Cincinnato.
Vando, come invece era più confidenzialmente chiamato da tutti, faceva un mestiere che lo portava da una borgata all’altra, da una casa colonica all’altra: il verniciatore a domicilio di macchine agricole. Mestiere che gli permise di girare a tappeto l’Italia settentrionale. Con i risparmi si comprò uno scooter allora tra i più ammirati dai ragazzi, la mitica Lambretta. Piacque anche ad Anna. Cosicchè una volta convolati a nozze decisero di ripercorrere tutta l’Italia settentrionale in Lambretta. Nacquero due figli, che a loro volta hanno messo al mondo tre nipoti. Domenica 19, Anna sarà festeggiata anche da due pronipoti, oltre che da ospiti e personale sanitario e di servizio della struttura. Avendo un animo sereno e disposto alla cordialità, “donna Anna” a sua volta regalerà a tutti il luminoso sorriso e la felicità dei suoi cent’anni.

Riccardo Lonardi

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