Esportazioni, il 2020 per il mantovano si chiude col segno negativo

Edgardo Bianchi

MANTOVA – Si è chiuso con una diminuzione per le esportazioni mantovane (influenzata dagli effetti che l’emergenza Covid-19) il 2020: questo secondo i dati Istat. L’analisi curata dal Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio e dal Centro Studi di Confindustria Mantova, con la collaborazione del Consorzio Mantova Export, mostra infatti un calo delle esportazioni pari al -7,6%, rispetto allo stesso periodo del 2019, per un ammontare di 6.079,3mln di euro.

Bilancio negativo anche per Lombardia e Italia con una variazione rispettivamente del -10,6% e del -9,7%. Nel panorama regionale tutte le province mostrano segno meno, con la sola eccezione di Sondrio; Mantova si colloca in quinta posizione, preceduta da Sondrio, Lodi, Monza Brianza e Varese. In fondo alla classifica troviamo invece Pavia, Como, Milano e Cremona. Nel mantovano le importazioni ammontano a 4.253,8mln di euro con una variazione del -14,4%; il saldo commerciale si conferma positivo, con un valore di quasi 1.825,5 MLN di euro.

Considerando i principali comparti esportatori, valori positivi si registrano solo per prodotti alimentari e bevande (+13%), apparecchi elettrici (+5,7%) e per i prodotti tessili (+18,5%); pur con una incidenza ridotta sul totale delle esportazioni si segnalano variazioni positive a due cifre per i prodotti dell’agricoltura e per gli articoli farmaceutici e chimico-medicinali. Le performance peggiori: articoli di abbigliamento (-23,7%), sostanze e prodotti chimici (-16,9%) e mezzi di trasporto (-15,4%). A questi si aggiungono anche gli articoli in pelle (-12,5%), i prodotti in metallo (-8,5%) e i prodotti in legno, carta e stampa (-10,8%). Sempre con segno meno, ma con valori migliori rispetto alla media provinciale, troviamo gli articoli in gomma e materie plastiche (-7,5%), i prodotti delle altre attività manifatturiere (-2,4%) e i macchinari (-1,2%). In ripresa, invece: coke e prodotti petroliferi (+15%), articoli in gomma e materie plastiche (+3,9%), macchinari (+13,7%), prodotti dell’agricoltura (+13,8%), prodotti tessili (+1,2%), apparecchi elettrici (+7,1%) e articoli in pelle (+2,6%). Registrano, al contrario, un calo i prodotti in metallo (-31,8%), le sostanze e i prodotti chimici (-21,1%), i mezzi di trasporto (-25,1%), gli articoli di abbigliamento (-24%), i computer, apparecchi elettronici e ottici (-10%) e i prodotti delle altre attività manifatturiere (-17%). Sempre con segno meno si segnalano anche i prodotti alimentari (-2,6%) e i prodotti in legno, carta e stampa (-1,8%).

L’analisi dell’andamento delle esportazioni della provincia di Mantova per paesi di sbocco evidenzia un calo verso i principali partners commerciali europei: Germania     (-4,9%), Francia (-8,1%), Spagna (-12,4%), Regno Unito (-12,1%), Polonia (-14,2%), Belgio (-9,6%), Austria (-8,1%), Paesi Bassi (-7%), Svizzera (-8,2%), Ungheria           (-7,3%), Repubblica Ceca (-15,7%). Segnali di rallentamento emergono poi per Stati Uniti (-1,2%), Russia (-15,3%), Corea del Sud (-27%), Hong Kong (-30,3%) e Giappone (-34,7%), mentre in ripresa risultano gli scambi verso Turchia (+10,2%) e Cina (+54%). Pur incidendo in misura minore sul totale delle esportazioni, si segnala anche un forte aumento delle esportazioni verso il Canada e la Thailandia. Le importazioni vedono cali considerevoli da Turchia, Cina, India, Corea del Sud, Indonesia, Vietnam, Stati Uniti e Giappone; contrazioni anche per quanto riguarda Germania (-0,3%), Spagna (-15,8%), Slovenia (-31%), Austria (-1%), Ungheria            (-8,4%) e Polonia (-14,9%). Al contrario si evidenzia una ripresa da Francia (+1,9%), Belgio (+9%) e Paesi Bassi (+3,9%), segnalando anche un forte aumento delle importazioni dall’Arabia Saudita, dall’Ucraina, dalla Finlandia e dall’Egitto.

Complessivamente per l’economia mantovana si registra un 2020 in difficoltà sul fronte degli scambi internazionali, con valori negativi anche se in maniera meno marcata rispetto ai dati nazionali e regionali. Le speranze di ripresa riposte nel 2021 risultano ancora molto incerte a causa della diffusione ancora persistente del Covid-19 sull’intera economia mondiale. A livello nazionale, i primi mesi del nuovo anno si pongono in continuità con la parte finale del 2020, caratterizzati da una alternanza di fasi di maggiori restrizioni con periodi di allentamento delle misure. “Nel complesso del 2020 l’export è caduto del 7,6% nel Mantovano (9,7% il dato nazionale) – spiega il presidente di Confindustria Mantova Edgardo Bianchi -, ma con una progressiva e accidentata risalita dopo il crollo iniziale: tale recupero è stato trainato dalle vendite in Germania, USA e Cina. Secondo gli ordini manifatturieri esteri le prospettive per il 2021 sono abbastanza positive, specie nei beni intermedi e di investimento, grazie al rafforzamento della domanda in mercati esteri chiave (Europa e Nordamerica)”.

 

Alessandro Dotti, direttore del Consorzio Mantova Export, aggiunge che “negli ultimi mesi abbiamo notato un aumento sia nel numero delle imprese intenzionate ad allargare la propria presenza nei mercati esteri che in quelle che si sono affacciate per la prima volta al commercio estero; questo è certamente legato alle difficoltà che le restrizioni dovute alla pandemia hanno causato al mercato interno, ma è anche un segnale forte della determinazione delle imprese a superare questo momento difficile”.

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