L’ex Casa del Fascio si trasforma in centro sociale e spazio per associazioni

QUISTELLO – Sono in corso i lavori di recupero dell’ex Casa del Fascio, precedentemente di proprietà del Demanio e attualmente del Comune, che per decenni ha ospitato il circolo Arci. Lo stabile è stato chiuso definitivamente alla fine del 2007 e, successivamente, ha subito gravi danni a causa del terremoto del 2012, venendo dichiarato inagibile.

La struttura commissariale per la ricostruzione ha assegnato un finanziamento di 1,488 milioni di euro, mentre il costo complessivo del progetto di restauro ammonta a 1,530 milioni di euro.

“I lavori, affidati alla Cooperativa Cattolica Costruzioni Edili di Reggio Emilia – spiega il vicesindaco e assessore all’urbanistica Massimo Marchini – prevedono il ripristino funzionale dell’edificio con adeguamento sismico, il recupero della facciata, l’efficientamento energetico, la realizzazione di nuovi servizi igienici e la sistemazione del cortile interno. L’obiettivo del restauro è rendere pienamente fruibile la struttura, destinando il piano terra a Centro Sociale e i piani superiori a spazi polifunzionali per i giovani e le associazioni.

Attualmente l’impresa, rispettando il cronoprogramma, ha già completato i lavori di rifacimento della copertura. Inoltre, per garantire l’accessibilità, sono state eliminate le barriere architettoniche e i piani saranno collegati da un ascensore. Credo che entro quest’anno – conclude Marchini – i lavori saranno completati“.

I lavori alla ex Casa del Fascio sono iniziati il 28 gennaio scorso, con un ritardo dovuto ad alcune difficoltà nella procedura d’appalto. La gara si era svolta nell’estate del 2023, ma l’impresa inizialmente classificata al primo posto ha evidenziato gravi carenze nella fase di verifica dei requisiti, che, per normativa, deve avvenire dopo la selezione.

Una volta individuata la ditta vincitrice della gara, vengono richiesti una serie di documenti per la verifica dei requisiti. Nel caso specifico, la prima impresa classificata non ha mai presentato la documentazione necessaria. Dopo varie sollecitazioni, si è quindi dovuto attivare la procedura per scorrere la graduatoria. Tuttavia, anche la seconda impresa classificata ha avuto problemi nella stessa fase, poiché la documentazione presentata risultava carente.

Di conseguenza, si è reso necessario assegnare l’appalto alla terza classificata, la Cooperativa Cattolica Costruzioni Edili di Reggio Emilia. Queste lungaggini burocratiche hanno inevitabilmente comportato ritardi nella consegna dei lavori e nella firma del contratto d’appalto.