Fiom in allerta su Iveco: “Silenzio sugli investimenti, servono garanzie per i lavoratori”

ROMA – Si è svolto nei giorni scorsi il coordinamento nazionale Fiom Iveco, un incontro dedicato ad analizzare la situazione del gruppo e a discutere le prospettive legate ai due processi in corso: lo scorporo della divisione Defence verso Leonardo e la vendita della divisione civile alla multinazionale indiana Tata. Dalla riunione è emersa una forte preoccupazione. La Fiom ha ricordato come già nell’incontro al Mimit del 12 ottobre scorso, convocato esclusivamente su Iveco Defence, fosse stata criticata la scelta del Governo di affrontare la vicenda su due tavoli separati.
«Abbiamo stigmatizzato la decisione di dividere l’intera questione in due distinti percorsi», hanno sottolineato i rappresentanti sindacali.

A quattro mesi dall’annuncio dell’operazione, la Fiom denuncia l’assenza di un confronto diretto: «Non abbiamo ancora una convocazione per un incontro con Governo, Iveco e Tata», evidenziano, ricordando che nelle scorse settimane l’esercizio della Golden Power da parte dell’Esecutivo è avvenuto «senza minimamente confrontarsi con le organizzazioni sindacali». Secondo il sindacato, le lavoratrici e i lavoratori hanno bisogno di certezze rispetto al proprio futuro. «È necessaria una rapida convocazione da parte del Mimit di tutti gli attori coinvolti», ribadisce la Fiom, sottolineando l’urgenza di definire condizioni chiare nei piani industriali, sia per il settore Defence sia per quello civile. L’obiettivo è garantire la tutela di stabilimenti, attività produttive, ricerca e sviluppo e occupazione, anche alla luce delle interconnessioni tra i due comparti.

Infine, la Fiom richiama l’impegno assunto dal ministro Urso:
«Riteniamo fondamentale che il tavolo venga convocato entro il mese di dicembre e che vi sia la presenza di Tata. In caso contrario – avvertono – quell’incontro sarà privo di qualsiasi utilità». Marco Massari, segretario provinciale della Fiom Cgil, a margine dell’incontro ha aggiunto: «Non so come si sia comportata Tata Motors in altre acquisizioni europee, dettate sicuramente da determinate condizioni. Noi vogliamo garanzie. Il cambio di proprietà cosa comporterà? – ribatte Massari – Né Tata Motors né il Governo parlano di investimenti. La “Golden Power” ha una durata limitata, poi la proprietà sarà libera di muoversi come vorrà. Non abbiamo avuto nessuna rassicurazione dal Governo, che dovrebbe essere la prima istituzione a dare risposte».