Sono al momento circa 120 i ragazzi italiani, positivi o in quarantena, che al momento si trovano in un hotel Covid di Malta. A renderlo noto è l’ambasciatore italiano a La Valletta, Fabrizio Romano, intervistato dall’Adnkronos sulla situazione a Malta, dove negli ultimi giorni si è registrato un preoccupante rialzo del numero dei contagi di Covid, soprattutto tra gli studenti delle scuole di lingua.
“Al momento, la maggior parte degli studenti e degli altri giovani positivi si trova in un Covid hotel dedicato – spiega l’ambasciatore – Vi sono altri casi e contatti di individui positivi a noi noti in quarantena in altre strutture recettive; al momento, complessivamente, stiamo parlando di circa 120 individui. Questa è la fotografia ad ora: è presumibile che riceveremo ulteriori segnalazioni”. Riguardo poi l’assistenza che l’ambasciata sta fornendo ai connazionali, l’ambasciatore precisa che “sulla base di tali segnalazioni e dei contatti diretti con le strutture, stiamo mantenendo una mappatura aggiornata, prestando particolare attenzione alle strutture che ospitano gruppi di ragazzi giunti a Malta per corsi di lingua”. “Fermo restando – conclude -che la gestione delle persone in isolamento, sia i positivi che chi ha avuto contatti con le precedenti due categorie. sono affidati alle cure del personale e delle strutture sanitarie qui esistenti”. A partire dall’inizio della settimana scorsa a Malta si sta registrando “una preoccupante tendenza al rialzo dei contagi, partendo da una situazione di casi zero registrata invece nelle settimane precedenti”. Il governo maltese di vietare dalla prossima settimana l’ingresso non vaccinati contro il Covid e chiudere temporaneamente le scuole di lingua inglese, dove si sono registrati in questi giorni i principali focolai dell’isola.
“Vero che Malta ha uno dei tassi più alto di vaccinazione Ue – prosegue l’ambasciatore – Tuttavia, nella giornata di oggi, sabato 10, a Malta si sono registrati 109 nuovi casi di infezione da Covid 19 (con circa 3000 tamponi effettuati), il numero di casi più alto dalla fine di marzo scorso”.
Numeri che confermano appunto la tendenza al rialzo che ha portato il governo di La Valletta ad adottare, primo Paese della Ue, la misura che prevede che “a partire dal 14 luglio si potrà accedere all’Arcipelago solo in possesso di certificato che attesti il completamento del ciclo vaccinale da almeno due settimane”.
Per l’ambasciatore le conseguenze e l’impatto, in piena stagione turistica, di questa misura “va misurato a seconda del Paese di provenienza e a seconda del numero di persone vaccinate provenienti da quel Paese. L’accesso a Malta non è certo interdetto – ha infine sottolineato – ma sarà consentito sulla base dei criteri che ho già elencato”.