MANTOVA – Una donna che ha dedicato la sua vita all’arte e alla cultura, contribuendo con passione e impegno alla crescita delle arti performative nel territorio mantovano. Una presenza discreta ma incisiva, che ha rappresentato un punto di riferimento fondamentale per la ricerca e il percorso intellettuale del professor Umberto Artioli.
E’ con queste parole commosse che la Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo ha annunciato la scomparsa di Giuliana Maglia, mancata all’età di 86 anni. Giuliana Maglia è stata poetessa, esperta di teatro e per molti anni membro attivo del Consiglio di Amministrazione.
“Giuliana ha sempre sostenuto il nostro lavoro con un’intensità rara, una forza critica e affettuosa che ha accompagnato e alimentato il pensiero di Umberto Artioli. Ha creduto in un teatro che fosse luogo di partecipazione e condivisione, un teatro vivo, capace di arrivare alla gente. Il suo contributo è stato prezioso e imprescindibile”, ha dichiarato Federica Restani, presidente della Fondazione.
“La sua eredità culturale è profonda e indelebile. Ci ha ricordato l’importanza di mantenere vive le ricerche accademiche, affinché il sapere non resti chiuso nei libri, ma si traduca in esperienza, in azione, in teatro”.
Giuliana Maglia ha condiviso con Umberto Artioli un sodalizio umano e intellettuale unico, lavorando alla riscoperta e valorizzazione dell’eredità culturale mantovana attraverso la Fondazione.
Fin dagli anni Sessanta, insieme a figure come Gino Baratta, Francesco Bartoli, Mario Artioli, Sandro Badiali e Mario Baroni, fu parte attiva della costruzione di un vivace ambiente culturale, che trovava espressione nella rivista “Il Portico”.
Dopo la scomparsa di Umberto Artioli, Giuliana ha continuato a essere una voce appassionata e lungimirante, non solo nel ricordo dell’opera accademica di Artioli, ma anche nel sostegno a un teatro che fosse inclusivo e partecipativo.
Ha promosso la pubblicazione e la divulgazione degli studi del professor Artioli su Artaud, Carmelo Bene, il superamento del teatro tradizionale, la Commedia dell’Arte, il cerimoniale di corte, le relazioni tra spazio scenico e architettura.
“D’ora in avanti, il nome della Fondazione risuonerà anche nel ricordo di Giuliana Maglia. La sua sensibilità artistica, il suo amore per il teatro e la cultura hanno segnato profondamente la nostra storia”, ha concluso Federica Restani.
In questo momento di lutto e riflessione, la Fondazione si stringe attorno alla famiglia Artioli, condividendo il dolore per la perdita di una figura tanto cara e stimata.