MANTOVA – Torna anche quest’anno il tradizionale appuntamento del 25 luglio con la “Pastasciutta Antifascista”. Il ritrovo è a piazzale Montelungo nell’ambito dell’Arcifesta.
Una tradizione dai forti connotati civili e democratici che ritrova in un gesto di 80 anni fa i significati più profondi di libertà e giustizia annientati dal ventennio fascista. Proprio il 25 luglio del 1943, infatti alla notizia della caduta del duce votata dal Gran Consiglio del Fascismo, a Campegine, piccolo paesino emiliano, i fratelli Cervi e gli antifascisti del posto per festeggiare l’arresto di Mussolini organizzarono e distribuirono una pastasciutta collettiva sulla piazza del paese: pastasciutta burro e formaggio offerta a tutti. Come ci ha insegnato la storia, si trattò di un passaggio che, in realtà, condusse agli anni più terribili e drammatici per il nostro Paese con Mussolini che ritornò con la Repubblica di Salò, la guerra civile e tutto il resto. Un periodo che gli stessi fratelli Cervi, antifascisti e resistenti della prima ora, pagarono con la vita.
“A ottant’anni di distanza – spiega Daniele Soffiati, segretario generale della Cgil di Mantova – crediamo sia necessario tornare a ripetere simbolicamente questo gesto della pastasciutta antifascista per non dimenticare cosa ha rappresentato il Fascismo per la società italiana, dilaniata e annientata da anni di privazione delle libertà fondamentali, guerra e sofferenze. Oggi i rigurgiti fascisti sono purtroppo ancora evidenti e presenti e per questo ricordare cosa ha rappresentato il fascismo per l’Italia è più che mai utile attraverso un gesto semplice e altamente simbolico come quello della pastasciutta antifascista”.
Alla serata interverrà anche Stefano Landini, Segretario Organizzativo nazionale dello Spi Cgil. Appuntamento dalle ore 19.30. La serata è organizzata, oltre alla Cgil di Mantova, da Spi Cgil di Mantova, Arci, Arcigay La Salamandra, Anpi provinciale e Mantova per la Pace.