Si è chiusa oggi la prima la prima edizione della Milano Fashion Week post emergenza Covid. Un ‘ediizione “phygital” come è stata ribattezzata quindi sia“fisica” che “digitale”, con sfilate dal vivo e fashion show online che hanno presentato le collezioni Donna primavera/estate 2021 e, in via inedita, le collezioni maschili solitamente destinate alle settimane di gennaio e giugno.
Ma non è solo la Settimana della moda nel capoluogo lombardo a essere diventata digitale. Dopo lo scoppio della pandemia il settore moda è stato costretto a fare una sterzata importante verso il digitale e ormai termini come webinar, digital o virtual showroom, fiere online, ecommerce sono quelli che più caratterizzano il comparto.
Ce lo conferma Giambattista Tirelli, presidente di Olmar and Mirta, storica azienda d’abbigliamento con sede a Quistello che produce e distribuisce alcuni brand di successo quali Gentry Portofino, Fisico, Una Wang e Vivis.
“Gli show room milanesi sono in funzione ma la maggior parte degli appuntamenti sono digitali – dichiara l’imprenditore – e ormai ci siamo infatti dotati di tecnologie e software che consentono ai clienti di vivere un’esperienza molto simile a quella fisica a cui erano abituati”.
Tirelli spiega come per i compratori stranieri, capitanati da cinesi, russi e statunitensi, ormai tutto viene fatto on line. Diverso il caso degli italiani che, grazie anche alle distanze contenute e a una maggior possibilità di movimento, vengono in gran parte ancora in show room.
Per quanto riguarda i trend di mercato il 2020 verrà ricordato come un anno difficilissimo, soprattutto per le vendite delle collezioni estive. Il peggio però pare essere passato, in Italia come in molti altri Paesi. Se per il 2020 i dati parlano infatti di una contrazione a livello mondiale delle vendite del settore del 27-30%, per il 2021 si prevede la possibilità di tornare a una crescita compresa tra il 2% e il 4%