MANTOVA – Oltre quaranta realtà tra associazioni di volontariato, enti pubblici e private, aziende e singole persone. Quasi 90mila euro complessivi raccolti nelle prime dieci edizioni, interamente devoluti a scuole e famiglie in difficoltà. Sono poche, essenziali cifre che raccontano bene che cos’è l’evento “Il grande cuore dei mantovani“, presentato questa mattina in Confcommercio a Porto Mantovano. E domenica 13 ottobre si torna in campo, o meglio in piazza Sordello, per una maratona di nove ore con la quale si punta a raccogliere fondi per destinarli poi al sostegno del progetto “Infermieri di vicinato” del Quartiere Rabin.
A fare gli onori di casa Alessandro Botteri, presidente del Comitato Grande Cuore, le due vice Patrizia Bonesi e Paola Busi, il delegato territoriale di Fondazione Comunità Mantovana Alberto Bottoli e il vicepresidente di Confcommercio Matteo Grossi.
L’undicesima edizione, in programma questa domenica dalle ore 9 alle ore 18 in piazza Sordello a Mantova, propone un fitto programma di appuntamenti per tutti: una ludoteca all’aperto, l’esposizione e vendita di oggetti, la pesca di beneficenza, i giochi del Csi, la camminata salutare di nordic walking e ancora sfilate, concerti, performance, distribuzione di tortelli di zucca e tortelli amari, ma anche di risotto alla pilota e panino con il cotechino e molto altro ancora (il programma è consultabile su ilgrandecuoredeimantovani.it).
Il ricavato, come detto, contribuirà a sostenere il progetto degli “infermieri di vicinato” del Quartiere Rabin, che aiuta pazienti anziani e fragili in condizioni di disagio economico a essere curati e gestiti a domicilio. “Penso sia un evento unico nel suo genere – afferma Patrizia Bonesi – visto che raccoglie associazioni di volontariato, istituti, band che suonano, la banda Città di Mantova e un sacco di associazioni che per un giorno all’anno vanno in piazza a promuovere un unico evento. Oltre al discorso della raccolta fondi, è importante anche lo scambio di idee e l’amicizia che nasce tra le varie associazioni di volontariato”.