Il Tg5 compie 30 anni, la soddisfazione dei suoi protagonisti

Cristina Parodi durante la prima edizione delle ore 13 del Tg5 il 13 gennaio 1992

Il 13 gennaio 1992 nasceva il Tg5. La prima edizione delle ore 13 venne condotta da una giovanissima Crstina Parodi. Alle ore 20.00, il primo telegiornale delle reti Mediaset sfidò subito, direttamente, il Tg1 della tv di Stato. E il pubblico percepì immediatamente la novità: chiarezza, velocità, più cronaca e meno pastoni politici. Un successo che dopo 30 anni non ha mai perso smalto e carattere: il Tg5 ancora oggi è il notiziario italiano più seguito dal pubblico attivo. Nell’edizione delle 20.00 è leader con una share superiore al 20% sul target commerciale e oltre 4 milioni di telespettatori.

Mimun: “Redazione coesa e libera la carta vincente”

Dirigere il Tg5 è un grande privilegio, ma anche una grossa responsabilità -dice Clemente J. Mimun, direttore del Tg5- Ho il dovere di continuare a fare un telegiornale completo, obiettivo, importante, che ottenga grandi ascolti. Ma abbiamo anche la volontà collettiva di rappresentare un telegiornale libero, agile, con un linguaggio moderno, in linea con quello che immaginammo 30 anni fa, quando rivoluzionammo l’informazione televisiva“.
Alla base del prestigio e dei grandi numeri del Tg5, per il suo direttore è “l’impegno di una redazione coesa che ha sempre lavorato in piena libertà, con l’assoluto sostegno di Mediaset. In questi 30 anni il Tg5 ha avuto solo tre direttori: Enrico Mentana, Carlo Rossella e io. La continuità è un elemento di grande forza rispetto ai tg rai che nello stesso periodo hanno cambiato direttore ogni 2-3 anni”.
“Lavoro dal 1971 se possibile con più volontà e determinazione di 50 anni fa -dice Mimun- Ho la consapevolezza e l’orgoglio del fatto che nessuno mi ha regalato nulla e che ho fatto una lunga e durissima gavetta. Mi sono divertito molto di più facendo il giornalista che non il direttore. Da direttore di Tg2, Tg1, Tg del Parlamento e Tg5, in questi 27 anni ho realizzato circa 100 mila telegiornali, 2-3 mila speciali, un migliaio di edizioni straordinarie e il faccia a faccia tra Berlusconi e Prodi che con 16 milioni d’ascolto resta il programma politico più seguito della tv italiana”.
La linea editoriale “resta quella che seguo fin dal 1994: ‘informare senza annoiare’ (formula cara a Enzo Biagi) e ‘i fatti separati dalle opinioni’ (scelta storica del leggendario direttore di Panorama, Lamberto Sechi)”, spiega. E l’Auditel sembra dargli ragione: secondo le stime infatti, la share del TG5 supera il 20% al mattino e alle 13.00, mentre alle 20.00 tocca il 20,4% sul target commerciale, con oltre 4 milioni di ascolto e 6 milioni di contatti, gli spettatori che guardano almeno un minuto del TG5.
La classifica delle prime 10 edizioni dei Tg nazionali sul target commerciale vede sempre primeggiare il Tg5: le tre edizioni sono ai primi tre posti della classifica. Il Tg5 è il notiziario italiano più seguito dal pubblico attivo. Anche nel confronto con i competitor in onda alla stessa ora, i dati confortano: alle ore 8.00, ore 13.00, ore 20.00 in tutti i confronti diretti, sempre sul target 15/64, il Tg5 prevale con ampio margine.

Mentana: “Fiero che questa data abbia ancora un senso

Il tg5 “per me è come una bellissima casa che si è costruita. Poi, come succede nella vita, si cambia casa, ma resta il bellissimo ricordo di averla edificata, lanciata, di averci vissuto a lungo”. Ad affermarlo è Enrico Mentana che -in occasione dei 30 anni dalla data della prima messa in onda del tg5, che ricorrono domani, 13 gennaio- affida all’AdnKronos il suo personale ricordo del telegiornale da lui stesso fondato nel 1992. “Io ci sono stato 13 anni alla guida di quel telegiornale -ricorda Mentana- E quando tu fai nascere una cosa, trovi il nome, la sigla, i conduttori, i redattori, fai tutte le scelte, è ovvio che lo senti per un periodo come profondamente tuo. Poi, come succede a ogni genitore, nel frattempo la creatura ha una vita propria ed è bene distaccarsi”.
Mentana, oggi direttore del tg di La7, è molto legato a quel periodo, che definisce “irripetibile”. “Far nascere dal nulla, dalla posa della prima pietra, uno dei più grandi telegiornali nazionali è una cosa che ho avuto la fortuna assoluta di essere l’unico a poter fare in Italia, insieme a Sposini, Carelli, Parodi, Mimun, Buonamici e altri, e l’ho fatto a 36 anni, quando oggi quasi si inizia a lavorare, è evidente che mi porterò sempre dietro questo”, spiega. Anche se il mondo, dice il giornalista, è totalmente cambiato.
“E’ cambiato tutto -osserva Mentana- E’ cambiata la tecnologia, il mondo è tutto diverso. Per intenderci, il tg5 nasce con Cossiga presidente della Repubblica, Andreotti presidente del Consiglio, non c’è ancora stata Tangentopoli, sono vivi ancora per qualche mese Falcone e Borsellino. E’ cambiata la storia e il mondo. Il nostro lavoro è la rappresentazione della realtà che cambia, e in 30 è cambiato tutto e sono cambiate anche le modalità di racconto. E’ impossibile tornare indietro”. Si cambia dunque, ma “è bello che 30 anni dopo questa data abbia ancora un senso. Le cose spariscono nel mare magnum dell’informazione, ma questo non ce lo potrà mai togliere nessuno”.

Pier Silvio Berlusconi: “Tanti auguri Tg5, da 30 anni unico e autorevole”

“Ricordo benissimo l’emozione di quelle ore: il 13 gennaio 1992 nasceva il telegiornale di Canale 5, il primo tg che si confrontava con coraggio con il notiziario della prima rete di servizio pubblico. Domani il Tg5 compie 30 anni ed è riconosciuto come un punto di riferimento assoluto dell’informazione italiana. Trent’anni di credibilità, modernità, innovazione conquistati grazie al lavoro di tutti i giornalisti del tg, del fondatore Enrico Mentana e alla bravura dei suoi successori Carlo Rossella e Clemente Mimun”. Lo afferma Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset, in occasione del trentesimo compleanno del Tg5, che ricorre domani.
“Ringrazio – aggiunge Piersilvio Berlusconi – tutti i professionisti che in questi anni hanno contribuito a rendere il Tg5 un vero e proprio servizio per il pubblico e mando loro un calorosissimo abbraccio. Un abbraccio che da editori siamo orgogliosi di estendere agli italiani che con la loro presenza costante hanno permesso l’affermazione di un telegiornale unico e autorevole come il nostro Tg5”.