Rebecca è una bella bambina di otto mesi, nata con una grave, rarissima malformazione al polmone. Il piccolo Mathias è arrivato da Bucarest per una delicatissima operazione. Simone ha 16 anni e nessun familiare o parente a festeggiarlo, nessuno che si sia ricordato di lui, una vita dura e difficile che nessun bambino dovrebbe subire. Manuel ha affrontato la prima fase di cure e ora lo attende un lungo percorso, ma ormai il momento più difficile è stato superato.
Rebecca, Mathias, Simone, Manuel non sono quattro nomi inventati, così come autentico è ciò che sta vicino al loro nome: sono storie di malattia, a volte di solitudine, di bambini ma anche di famiglie, di viaggi affrontati alla ricerca di una cura, di una luce che si vede solo in fondo a un tunnel lunghissimo.
Rebecca, Mathias, Simone e Manuel sono semplicemente quattro protagonisti di quattro autentiche vite che noi non vediamo, perché nascoste tra le quattro mura di un ospedale. Di esistenze come la loro ne nascono ogni giorno: se non le andiamo a cercare, a vedere, se non andiamo a scovare tutta l’umanità che esse nascondono, le loro parabole non fanno rumore… Sono come il ramo di un albero che cade in mezzo a una foresta in cui non c’è nessuno.
UN BAMBINO IN OSPEDALE NON È UN PICCOLO ADULTO. È UN BAMBINO
Da 32 anni a Varese esiste un’associazione che in questa foresta silenziosa ma in realtà rumorosissima ha messo su casa e davanti alla sofferenza dei più piccoli non gira la testa dall’altra parte, anzi la cura, somministrando loro la medicina con gli ingredienti più potenti che esistano: il gioco, la fantasia, il sorriso.
Rebecca, Mathias, Simone e Manuel sono bambini del Ponte del Sorriso, alcuni delle centinaia di migliaia entrati nelle stanze degli ospedali varesini da quando Il Ponte del Sorriso ha visto la luce dopo la lunga esperienza – iniziata nel 1992 – del Comitato Tutela Bambino in Ospedale.
Essa è presente nei reparti pediatrici di Varese, Cittiglio, Tradate, Busto Arsizio e Saronno e con gli anni è diventata un punto di riferimento nel territorio e un faro luminoso per chi viene da fuori provincia.
Tutto parte con il gioco, perché il gioco è la principale preoccupazione di un bambino anche quando è ricoverato in ospedale. Un pensiero fondante de Il Ponte del Sorriso, tremendamente vero, è che “un bambino in ospedale non diventa un piccolo adulto, ma è sempre prima di tutto un bambino”… E allora il gioco rimane fondamentale, anzi diventa lo strumento principale attraverso il quale i più piccoli riescono a comprendere, ad affrontare e ad elaborare anche le situazioni più difficili come la malattia e il ricovero.
ATTREZZATURE INNOVATIVE, CASA DEL SORRISO, NUOVO OSPEDALE
Il Ponte del Sorriso, oltre a organizzare attività ludiche ed educative ed essere di supporto alle famiglie durante il ricovero, pensa però anche alla loro salute, acquistando apparecchiature ed attrezzature innovative, all’avanguardia e super tecnologiche, per garantire ai minori le cure sanitarie migliori e meno invasive. Solo negli ultimi tempi, grazie all’interessamento e alle donazioni, sono arrivate per esempio 15 culle per il punto nascita di Cittiglio, un letto operatorio traumatologico per l’Ortopedia Pediatrica e un video rinolaringoscopio per l’Otorino Pediatrico del Del Ponte, un video endoscopio per la Terapia Intensiva Pediatrica e tanti altri macchinari.
Uno dei risultati più importanti raggiunti in questi anni da Il Ponte del Sorriso è stata poi la realizzazione della Casa del Sorriso, un luogo pensato per ospitare principalmente le famiglie dei bambini che da fuori vengono a Varese per le cure. Grazie a questa struttura le persone che si trovano ad affrontare il gravoso travaglio della malattia di un figlio possono ora sentire una vicinanza e un aiuto completo: la Casa del Sorriso, con i suoi 12 mini appartamenti, è infatti sinonimo di piccoli (ma grandi) problemi che trovano una soluzione – il problema della distanza, quello delle spese da sostenere, quello di dover rinunciare magari per mesi alla propria intimità familiare – ma anche e soprattutto di un bivio che invece di incontrare la solitudine, come può accadere davanti a prove così dure, incontra una solidarietà che apre loro le braccia.
Infine, non si può non citare il contributo fornito dall’associazione varesina – sia in termini economici che in termini di sensibilizzazione – alla costruzione del nuovo Ospedale Del Ponte, il polo materno-infantile di Varese considerato un’eccellenza a livello nazionale e dotato di percorsi di accoglienza unici ed innovativi pensati proprio da Il Ponte del Sorriso. La Onlus ha finanziato con 460 mila euro tutta la fase progettuale, dallo studio di fattibilità alla progettazione definitiva, contribuendo anche a esercitare una forte pressione sulle istituzioni affinché l’opera andasse a buon fine.
IL 5×1000: NON COSTA NULLA A CHI LO DESTINA, CONTA MOLTO PER CHI LO RICEVE
Quanto descritto è stato possibile grazie alla generosità di tante persone che sostengono Il Ponte del Sorriso. Per farlo, la maggior parte di loro sceglie il 5×1000, un modo semplice ma efficace che non costa nulla a chi lo destina, ma conta molto per chi lo riceve.
Basta indicare nella propria dichiarazione dei redditi il codice fiscale 95069810125, casella enti del terzo settore, per realizzare insieme a Il Ponte del Sorriso tanti altri progetti orientati al benessere dei bambini e dei ragazzi che, purtroppo, si ammalano.
Informazione pubblicitaria