MANTOVA – Calano sia le importazioni che le esportazioni nel primo trimestre del 2024 per quanto riguarda l’industria mantovana. A dirlo sono i dati di fonte Istat elaborati dal Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio e dal Centro Studi di Confindustria Mantova, con la collaborazione del Consorzio Mantova Export.
I primi mesi dell’anno vedono una diminuzione delle esportazioni mantovane del -5,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A inizio 2024 le esportazioni ammontano a circa due miliardi di euro, contro un valore di import pari a 1,8 MLD di euro, anch’esso in riduzione rispetto al 2023 del -1,1%. Il saldo commerciale si mantiene positivo, ammontando a quasi 203 MLN di euro.
Anche le esportazioni in Lombardia e in Italia vedono segno meno, pari rispettivamente al -3,4% e al -2,8%. Nel panorama regionale Mantova si colloca in ottava posizione, seguita da Bergamo, Lecco, Cremona e Brescia; ai vertici troviamo invece Lodi, Pavia e Varese, uniche province con segno positivo.
I dati dell’export
Se si prendono in considerazione i principali comparti esportatori, si segnalano valori positivi per gli articoli di abbigliamento (+1,2%), i mezzi di trasporto (+29,5%) e gli articoli in pelle (+8,7%). Sul versante opposto, nel primo trimestre 2024 hanno registrato un calo i prodotti in metallo (-14,9%), i macchinari (-7,3%), i prodotti alimentari (-4,5%), le sostanze e prodotti chimici (-5,6%), gli articoli in gomma e materie plastiche (-4,1%), i prodotti delle altre attività manifatturiere (-0,9%), gli apparecchi elettrici (-5,5%), i prodotti in legno e carta (-5,9%) e i prodotti tessili (-4,4%). A incidere sul dato sono soprattutto i Paesi europei, “trainati” dalla crisi tedesca. L’analisi dell’andamento delle esportazioni della provincia di Mantova per paesi di sbocco evidenzia una generale contrazione verso i principali partner europei: Germania (-10,5%), Francia (-13%), Polonia (-4,7%), Paesi Bassi (-22,3%), Austria (-4,2%), Belgio (-20,4%), Ungheria (-4,5%) e Repubblica Ceca (-20,5). Variazione negativa anche per Stati Uniti (-20,9%) e Turchia (-15,1%). Aumenti si hanno invece per Spagna (+3%), Regno Unito (+21,2%) e Svizzera (+16,9%).
I dati dell’import
Come detto, anche il settore dell’import fa segnare un valore negativo nel primo trimestre del 2024. Per quanto riguarda le variazioni positive, troviamo i mezzi di trasporto (+24,1%), i prodotti petroliferi (+7,1%), i prodotti dell’agricoltura (+5,7%), gli apparecchi elettrici (+47,3%) e i prodotti delle altre industrie manifatturiere (+2,5%). Performance negative, al contrario, per i prodotti in metallo (-13%), le sostanze e i prodotti chimici (-21,9%), i macchinari (-1,1%), gli articoli di abbigliamento (-4,8%), gli articoli in gomma e materie plastiche (-6,2%), i prodotti in legno e carta (-13,8%), gli apparecchi elettronici e ottici (-28,4%) e i prodotti tessili (-12%). Stabili i prodotti alimentari. Le importazioni vedono una ripresa da parte di Germania (+6,1%), Regno Unito (+8%), Cina (+1,4%), Ungheria (21,8%) e Austria (+7,9%). Da sottolineare anche una consistente crescita delle importazioni da Turchia, Giappone e India. Segno meno invece per le importazioni da Arabia Saudita (-19,7%), Francia (-16,1%), Corea del Sud (-4,3%), Spagna (-15%), Paesi Bassi (-12,9%), Belgio (-20%) e Polonia (-5,9%). Cali importanti anche per il Vietnam.
Il bilancio
I dati di inizio anno, dunque, mostrano un andamento simile a quello fatto segnare dall’export italiano per quasi tutto il corso del 2023, all’interno di un quadro internazionale caratterizzato da una fase di estrema debolezza del commercio mondiale. A influire su questo risultato è l’andamento dei principali settori dell’economia mantovana come i prodotti in metallo, i macchinari, i prodotti alimentari e le sostanze e i prodotti chimici. Certo rimane difficile dire cosa succederà nel corso del 2024, soprattutto a causa dell’instabile situazione geo-politica, con i fronti di guerra ancora aperti tra Russia e Ucraina e quello israelo-palestinese. Le ultime stime del World Economic Outlook vedono per il commercio internazionale, dopo il drastico calo che ha caratterizzato il 2023, una nuova ripresa per il biennio 2024-2025. Nonostante il rallentamento che dunque stiamo vedendo, resta comunque importante per le imprese del territorio continuare a puntare sugli scambi internazionale cercando di diversificare il più possibile i mercati di sbocco.