SUZZARA – Il Premio Suzzara riprende la sua originaria cadenza annuale e arriva quest’anno alla 52esima edizione, con un tema e una dedica importante.
“Inferno riflesso. La guerra nello specchio dell’arte” è il titolo, che riprende, come l’anno scorso, un aspetto che caratterizzava la manifestazione dalle sue origini: la tradizione del Premio richiamava infatti per vocazione un’arte impegnata, capace di interrogarsi e riflettere sui grandi temi che coinvolgono la società nel corso della storia. Il 2025 è l’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale e l’inizio, non privo di contraddizioni, di una nuova epoca.
L’arte, nella visione dei promotori, può essere uno strumento potente per rappresentare la guerra – in ogni tempo e in ogni luogo – denunciandone la violenza e portando in luce, con l’intento di superarli, i traumi da essa generati. L’arte diventa quindi una forma di resistenza e testimonianza, e contribuisce alla costruzione e alla conservazione della memoria.
L’edizione 2025 “Inferno riflesso. La guerra nello specchio dell’arte”, intende quindi, sulla scorta della scorsa edizione, recuperare e attualizzare lo spirito originario del Premio che, nelle prime edizioni, promuoveva il tema dell’impegno sociale degli artisti. A essi si chiede una riflessione sul tema generale, ma più che mai attuale, della guerra. Guerra combattuta sul fronte, in diverse parti del mondo non tanto distanti da noi, guerra quotidiana contro nemici invisibili, ma ugualmente mortali come la povertà, la discriminazione, l’odio, guerra
interiore, contro le angosce, la paura, l’ansia.
Il 52° Premio Suzzara è inoltre dedicato alla memoria del maestro Bruno Canova (Bologna, 26 marzo 1925 – Lacco Ameno, 31 luglio 2012), pittore e incisore, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. Partecipò al Premio nel 1954 con il disegno “Mercato in Campo de’ Fiori”, che gli valse una latta d’olio lubrificante e 10 chili di pasta, e nel 1964, quando si aggiudicò in premio un puledro con “Composizione”.
Oltre alla ricorrenza anagrafica, la scelta di Canova come figura centrale del 52° Premio riguarda anche lo stretto legame del maestro con la guerra: deportato a diciannove anni nel campo di concentramento di Flossenbürg, Canova si dedicò, a partire dalla fine degli anni Sessanta fino al 2012, anno della sua scomparsa, a un lavoro di raccolt a e testimonianza degli orrori dei lager nazisti e della guerra, reinterpretandoli poi in forma artistica con diversi linguaggi, collage, disegno, pittura, nel progetto “L’arte della guerra”.
Per celebrare questa figura, significativa per l’arte italiana e il Premio Suzzara, verrà organizzata una mostra antologica delle opere di Bruno Canova, in contemporanea con l’esposizione delle opere candidate al 52° Premio.
“Oltre al verdetto che determinerà il vincitore della rassegna in base al giudizio della commissione giudicatrice, quest’anno ci sarà un’altra importante novità – ha spiegato l’assessore alla cultura, Stefano Rosselli – verrà istituita una giuria popolare, che vuole riprendere la tradizione delle prime edizioni del Premio, quando tra coloro che erano chiamati a decidere le opere vincitrici comparivano anche un operaio, un impiegato e un
contadino. Sarà possibile, per i residenti a Suzzara con più di 18 anni, candidarsi a giudice popolare e dare il proprio personale contributo alla scelta dell’opera vincitrice del Premio della Giuria popolare, che sarà, come in passato, in natura”.
(Le foto dei quadri sono tratte dal Catalago del Premio Suzzara)