MANTOVA – Un tavolo tecnico permanente per fornire risposte concrete e sinergiche ai richiedenti di protezione internazionale che possono avere necessità di un ulteriore livello di aiuto, magari perché si tratta di minorenni non accompagnati, o di portatori di patologie croniche gravi, di donne vittime di violenza o ancora di persone affette da disturbi da stress post-traumatico o da altre tipologie di vulnerabilità.
L’esigenza proviene dal territorio, ma questo strumento, al pari del vademecum di buone pratiche, è una esplicita richiesta ministeriale. Motivo in più per il quale è stato aperto nei giorni scorsi, presso la Prefettura di Mantova, il Tavolo tecnico sulle vulnerabilità, istituito dal Prefetto Gerlando Iorio e teso a realizzare in ambito provinciale un potenziamento dei percorsi di individuazione, rilevazione e presa in carico delle condizioni di fragilità degli stranieri inseriti nel sistema di protezione e accoglienza del territorio mantovano.
L’intento è quello di facilitare la comunicazione fra tutti gli attori coinvolti nella rilevazione e referral delle persone vulnerabili e promuovere l’implementazione di sinergie inter-istituzionali e di best practices per l’individuazione e la presa in carico dei soggetti fragili, quali minori non accompagnati, donne vittime di violenza e i soggetti con particolari patologie, anche di natura psichica. L’obiettivo è superare un approccio frammentario e parcellizzato a una tematica complessa, le cui implicazioni trasversali richiedono necessariamente una risposta unitaria.
Il Tavolo, coordinato dal Dirigente dell’Area Immigrazione, viceprefetto aggiunto dott.ssa Aurora Esposito, oltre a costituire un osservatorio privilegiato e luogo di confronto tra gli attori pubblici e privati coinvolti, si prefigge di elaborare Linee guida operative locali che costituiscano orientamento concreto ed efficace per la pronta individuazione e presa in carico di cittadini stranieri con esigenze specifiche.
Le casistiche riportate al Tavolo, del quale fanno parte i rappresentanti delle Forze dell’ordine, della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Brescia, dell’ATS Val Padana, degli ambiti territoriali della provincia di Mantova, della Croce Rossa Italiana, degli enti gestori dei centri di accoglienza e delle organizzazioni del privato sociale attive sul territorio, sono numerose e tutte meritevoli di particolare attenzione. Pertanto, saranno creati specifici gruppi di lavoro per definire le procedure operative in relazione alle diverse forme di fragilità e di accoglienza, che saranno oggetto di successive riunioni dedicate.
Particolare attenzione è stata riservata alla tematica della prevenzione, individuazione e contrasto a fenomeni di caporalato e di lavoro nero, tema su cui la Prefettura conduce già un’attività di vigilanza sulla sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso mirate ispezioni interforze e azioni di sensibilizzazione dei richiedenti protezione internazionale nell’ambito delle progettualità finanziate con fondi FAMI già realizzate negli ultimi anni sul territorio in cooperazione con l’Associazione Lule.
Al riguardo, per dare immediato impulso alle attività di contrasto sul campo, è stata fissata per il 3 luglio una riunione del già istituito Tavolo per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, presieduto dal Prefetto, per la messa a punto dei conseguenti dispositivi di controllo secondo un ragionato programma di interventi.