GOITO – Sette braccianti stranieri impiegati senza contratto, condizioni di lavoro irregolari e paghe ben al di sotto dei minimi previsti. È quanto emerso nei giorni scorsi durante un’ispezione condotta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Mantova, in collaborazione con la Stazione locale, in un’azienda agricola di Goito dedita alla coltivazione di ortaggi in pieno campo. I militari hanno accertato la presenza di quattro uomini e tre donne, tutti extracomunitari, che lavoravano senza regolare assunzione. Oltre all’assenza di contratti, l’azienda non aveva predisposto la documentazione obbligatoria sulla sicurezza nei luoghi di lavoro né adottato misure adeguate a tutela dei lavoratori, come previsto dalla normativa vigente.
Dalle testimonianze raccolte dagli stessi braccianti, è emerso che gli operai erano costretti a lavorare per otto ore al giorno con una sola ora di pausa, in violazione anche della recente circolare della Regione Lombardia – in vigore dal 2 luglio – che impone l’interruzione delle attività agricole nelle ore più calde della giornata. Il sopralluogo ha inoltre rivelato che i lavoratori non disponevano di un’area adeguata dove ripararsi dal sole o consumare i pasti: l’unico spazio utilizzabile era sotto una serra, adibita anche a zona per cambiarsi e stendere gli abiti bagnati di sudore.
Particolarmente critico il sistema di pagamento adottato: non essendo previsto alcun contratto né busta paga, i braccianti erano costretti a fotografare il raccolto giornaliero – dopo averlo pesato – per poter ricevere il compenso, fissato a 0,80 euro al chilogrammo. In questo modo, la retribuzione oraria risultava pari a circa 4 euro, meno della metà di quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale di riferimento, che prevede circa 10 euro all’ora.
La titolare dell’azienda, una donna di 31 anni residente in provincia di Brescia, è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro.