Negli ultimi mesi, purtroppo, si è registrato sul territorio nazionale (ma non solo), un forte rincaro del comparto energetico, che ha interessato anche e soprattutto l’energia elettrica. Un trend che appare inarrestabile, tant’è che il Paese si trova a fare i conti con un’inflazione dell’8% che non si vedeva da metà anni Ottanta. Per il periodo estivo questo significa che l’uso del condizionatore per rinfrescare gli ambienti, comporta, a parità di utilizzo, spese molto più onerose rispetto al passato. La situazione riguarda sia le forniture del Mercato Libero sia del Mercato Tutelato. Tuttavia, il peso che potrà avere l’utilizzo del condizionatore sulla bolletta dell’energia elettrica può differire in ragione di vari parametri.
L’indagine di mercato sull’impatto in bolletta dell’uso del condizionatore
I consumi di energia elettrica dovuti all’utilizzo del condizionatore in un ambiente domestico dipendono da diversi fattori, a partire dalle abitudini dell’utilizzatore. Bisogna poi valutare l’ubicazione geografica dell’immobile perché certamente, ad esempio, in Sicilia le temperature medie stagionali sono più alte rispetto ai centri cittadini della Valle d’Aosta. Per avere un quadro completo e significativo della situazione, è stata effettuata un’interessante indagine portata avanti da Segugio.it, che da tempo si occupa di energia e di offerte luce casa. L’aspetto interessante emerso dall’indagine è la differenza di utilizzo del condizionatore tra le varie zone del Paese, il che permette di avere un’indicazione significativa su come i rincari dell’energia elettrica andranno a impattare sul bilancio familiare. Dallo studio è uscito fuori un quadro molto frammentato, anche se poi le differenze sono marcate solo in alcune situazioni. Fino alla scorsa estate, le famiglie spendevano tra 79 e 98 euro di energia elettrica per l’utilizzo del condizionatore durante i mesi estivi. Ci sono alcune zone in cui c’è un consumo molto più elevato tra cui la Sardegna (per ovvi motivi legati alla grande offerta turistica) e l’Emilia Romagna. In queste due regioni si spendono 154 e 151 euro rispettivamente, mentre in Molise il consumo è davvero minimo con bollette che in media oscillano intorno ai 72 euro, ossia meno della metà.
Le abitudini degli italiani d’estate
Nell’elaborazione dei dati sono stati presi in considerazione i giorni estivi, ossia le giornate in cui le temperature superano i 25 gradi centigradi. Per un risultato oggettivo e omogeneo, è stato preso in esame il caso in cui tutte le utenze utilizzino un condizionatore ad altissima efficienza ossia di classe A+++.
L’Emilia Romagna, come detto, è la regione in cui il consumo è più elevato con una media di 493 kWh in 115 giorni estivi, per un totale di ore di utilizzo pari a 822. In Emilia Romagna il consumo medio di energia elettrica di un’utenza è di 2948 kWh per un’incidenza del 17%. La spesa complessiva dei cittadini è di 154 euro tra contratti relativi al Mercato Libero e Maggior Tutela.
In Sardegna, che è la seconda regione per spese per l’utilizzo del condizionatore per rinfrescare gli ambienti, il consumo è di 483 kWh su complessivi 3243 kWh per un’incidenza del 15% ma c’è da considerare che i giorni con temperatura al di sopra dei 25 gradi centigradi sono 145, ossia 30 in più per 805 ore per ogni famiglia. Una regione che potrebbe apparire molto virtuosa sotto questo punto di vista è la Valle d’Aosta, nella quale ogni famiglia mediamente tiene acceso il condizionatore per 466 ore, però su soli 92 giorni estivi per una media quotidiana di 5,06 ore (in Sardegna la media quotidiana è di 5,5 ore mentre in Emilia Romagna si innalza a 7,1 ore al giorno). Nella realtà dei fatti, l’atteggiamento delle famiglie della Valle d’Aosta differisce di poco rispetto a quello dei nuclei familiari presenti in Campania, in Sardegna oppure in Sicilia, mentre in Emilia Romagna e in Veneto (7,2 ore al giorno ma solo in 80 giorni estivi) mediamente si tiene acceso il condizionatore 2 ore in più ogni al giorno.
La situazione della Lombardia e di Mantova
Dall’indagine è emerso che una famiglia italiana in media spende 79 euro per l’uso dei condizionatori con i picchi dell’Emilia Romagna e della Sardegna dove si superano i 150 euro.
E in Lombardia? In Lombardia la spesa media dei nuclei familiari è di 136 euro considerando i contratti del mercato Tutela e Libero. I giorni estivi calcolati solo 112 con le ore di utilizzo per ogni famiglia nel corso del periodo pari a 726 che hanno dato luogo a un consumo di 435 kWh sui 2992 previsti in media per tutto l’anno per le varie impellenze. L’incidenza sui costi compresi per quanto riguarda le spese per raffrescare la casa è del 15% con una media giornaliera di accensione pari a quasi 6 ore e mezzo.
Lo studio offre poi uno spaccato sulla città di Mantova. Naturalmente c’è da fare una differenziazione per quanto riguarda la tipologia di utenza, perché un conto sono le utenze di single e un conto quelle per la famiglia. Per il profilo di consumo single è emersa una spese di luce nel mercato Tutela di 616 euro e di 490 per i contratti di mercato Libero. In pratica optando per il mercato libero, si riescono a risparmiare 126 euro. Per il profilo della coppia di qualsiasi età è emerso che le spese dovute ai contratti Tutela sono di 968 euro e di 822 euro per il Mercato Libero. In questa seconda fascia c’è quindi un risparmio di 146 euro per chi sceglie una fornitura di mercato libero. Per quanto riguarda il segmento della famiglia, la spesa annuale complessiva (si tratta ovviamente di un dato medio) è di 1.349 euro per il Mercato Tutela e di 1.184 euro per il Mercato Libero con un risparmio di 165 euro.
Questo significa che il primo modo per risparmiare e quindi attutire un po’ l’impatto dei cari energetici per l’uso di condizionatori e per tutte le altre esigenze domestiche, è scegliere un contratto di Mercato Libero, valutando con attenzione tra le tante proposte disponibili con il supporto di un pratico e funzionale comparatore online.