Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata da Viola Messori, candidata sindaca a Pegognaga alle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno
Gentile Direttore,
In questi cinque anni di opposizione in Consiglio Comunale a Pegognaga ho intrapreso un percorso coerente e soprattutto ho cercato sempre di entrare nel merito delle questioni affrontate, studiando, valutando e cercando di proporre soluzioni. Non accetto che a mezzo stampa mi venga attribuito un “Mentore”, una considerazione gratuita che viene scritta da chi non è certo un editorialista e non dovrebbe addentrarsi in valutazioni e commenti personali, ma attenersi alla descrizione dei fatti, alla cronaca. Avere persone che forniscono consigli o da cui c’è sempre da imparare? Magari fosse sempre così. Questo non significa essere dei sottoposti. Le frasi e le insinuazioni (nemmeno tanto velate) di chi ha firmato l’articolo, sono un’offesa alla mia intelligenza e a chi, con me, ha fatto questo lungo percorso verso le amministrative, mettendoci impegno e ognuno la propria professionalità e serietà.
Dico basta anche con la sovrapposizione, sempre e comunque, con il segretario del circolo Pd di Pegognaga, Marco Carra. Marco (oggi consigliere regionale), che ha una lunga esperienza politica e amministrativa si mette sempre a disposizione con generosità, ma questo non significa esserne delle pedine. Marco è persona intelligente e stimata e il suo percorso politico è di grande valore e di supporto, ma io e il mio gruppo abbiamo elaborato un programma con le nostre forze, le nostre competenze.
Quanto alle valutazioni inerenti ai sacrifici a cui sarei stata costretta rispetto alla mia famiglia, non si permetta il cronista.
Entrare nella vita privata delle persone è una forte mancanza di rispetto nei miei confronti e della mia famiglia, che non conosce, e che mai dovrebbe permettersi di tirare in ballo in una cronaca di un dopo elezioni in cui dovrebbero prevalere i fatti o l’analisi politica.
Viola Messori, RIATTIVIAMO PEGO
Gent.ma dott.ssa Messori,
Crediamo sinceramente che ci sia stata da parte Sua una mal interpretazione di alcuni passaggi dell’articolo del giornalista Riccardo Lonardi che, in occasione di tutta la recente campagna elettorale come nei cinque anni del precedente mandato amministrativo, ha sempre portato un profondo rispetto verso di Lei come di tutti i consiglieri comunali di Pegognaga, tanto di maggioranza che di opposizione.
La parola “Mentore” del resto, così come riportato dal Dizionario Devoto significa “consigliere, saggio e fidato”. Parola che, come riportato anche da dizionari che si possono trovare online, deriva dal greco Μεντωρ (Mentor) e viene generalmente ricondotta al termine μενος (menos, “mente”, “intelligenza” e anche “forza”, “coraggio”, quindi “intelligente”). “Mentore”, non significa assolutamente, “persona che sottopone” come si intuirebbe dalla Sua lettera. L’accezione data da Lonardi evidenzia casomai un giudizio positivo nei confronti di Carra, come del resto è ben evidenziato nelle righe in cui ricorda il successo di questi nella campagna elettorale per le elezioni regionali del 2023. Certo non può pretendere che un giornalista attento come Lonardi finga di non sapere ciò che tutti sanno, ovvero che Carra è stato uno dei grandi artefici della Sua candidatura e anche dell’impostazione della Sua campagna elettorale durante la quale è sempre stato molto presente. Ma non vedo dove sia il problema: è lodevole che un politico che ha ricoperto importanti incarichi di partito e istituzionali metta la sua decennale esperienza al servizio di chi è più giovane. Casomai sarebbe da riflettere del perchè i cittadini di Pegognaga abbiano preferito un candidato sindaco che, senza dimenticare il trascinamento del primo mandato, ha impostato una campagna elettorale completamente diversa.
Anche il passaggio dell’articolo sui “suoi sacrifici personali” per una “campagna elettorale intensa e pressante” credo sia stato mal interpretato visto che il giornalista altro non voleva fare che riconoscere un impegno molto importante da parte Sua nella corsa a sindaco.
Adesso però la campagna elettorale è finita, e anche se è comprensibile la Sua amarezza per il risultato, non è il caso di trasferirla dalle piazze a giornali come il nostro che hanno sempre dimostrato massima corretteza e rispetto verso tutti i candidati, non solo quelli di Pegognaga.
Mantovauno