SUZZARA – La Città del Premio si anima con una serie di eventi dedicati alla memoria della Resistenza, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione. L’iniziativa “Letteratura nella Resistenza”, promossa dalla Sezione Anpi “121ª Brigata Garibaldi” di Suzzara-Motteggiana-Gonzaga, ha preso il via giovedì 8, presso la sede Anpi di via IV Novembre 18/a.
Il primo appuntamento ha visto protagonista il professor Paolo Bianchi, che ha esplorato la figura di Davide Lajolo, giornalista e scrittore noto anche con il nome di battaglia “Ulisse”. La sua storia è emblematica: cresciuto durante il regime fascista, Lajolo fu “legionario” nella guerra di Spagna e ufficiale di fanteria per undici anni, ma seppe scegliere “la strada della libertà” dopo l’8 settembre 1943.
Il ciclo di incontri proseguirà con altri importanti autori:
• Giovedì 15: Ezio Frontelli parlerà di Renata Viganò.
• Giovedì 22: Chiara Azzoni racconterà la storia dello scrittore Italo Calvino.
• Giovedì 29: Marco Cerri si dedicherà all’opera di Beppe Fenoglio.
Questi appuntamenti offriranno al pubblico un’immersione profonda nelle opere e nelle vite di tre autori fondamentali della letteratura italiana del Novecento, tutti legati al tema della Resistenza. Gli incontri si tengono alle 18, con ingresso libero.
“Essere comunisti nel Miranese”: una storia collettiva
Un altro evento da segnalare è la presentazione del libro “Essere comunisti nel Miranese” (Cierre edizioni), a cura di Alfredo Boschiero e Marco Cerri. L’appuntamento è per martedì 13 maggio alle 17
Il volume raccoglie le testimonianze di ventiquattro persone che hanno vissuto la loro esperienza politica nel Partito comunista italiano tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento, nel territorio del Miranese (Mirano, Spinea, Martellago, Santa Maria di Sala, Salzano, Noale, Scorzè).
Attraverso le voci di operai, insegnanti, tecnici, casalinghe, operatrici sociali e professionisti impegnati nelle istituzioni, nelle associazioni e nel sindacato, il libro racconta una stagione di grandi cambiamenti. Il mondo contadino lasciava spazio all’industria, le culture consolidate entravano in crisi e la società si apriva al confronto con le forze laiche e socialiste. In questo contesto, il Partito comunista offriva teoria, organizzazione e uno spazio di libertà, influenzando le politiche amministrative e rappresentando un soggetto collettivo di modernizzazione.
Le interviste, con l’intensità delle storie di vita, restituiscono il ritratto di una comunità socio-politica che nel Miranese contava una decina di sezioni e un migliaio di iscritti.