MANTOVA – C’era una volta la goliardia, figlia delle ferite della guerra e del contestuale bisogno di vivere, antidoto alla noia, inno alla giovinezza che, come diceva il Magnifico, si fugge tuttavia. C’era una volta e, a Mantova, c’è ancora: quella cittadina è l’unica sede di Unione Goliardica rimasta ancora attiva in tutta Italia. Del resto, l’Ugm – così come tutti la conoscono – fu la prima associazione che si costituì a Mantova pochi giorni dopo la Liberazione: era il 7 maggio del 1945, il luogo fatidico il Salone di Palazzo Strozzi in Pradella.
Gli ottant’anni dell’Ugm, beffardi e scanzonati come da intenti programmatici, sono stati celebrati oggi pomeriggio presso il Cinema del Carbone, con il patrocinio del Comune e della Fondazione Comunità Mantovana e alla presenza di tanti protagonisti degli anni d’oro dell’Unione Giovanile, convocati dall’avvocato Sandro Signorini che è stato il gran cerimoniere dell’evento, durante il quale i ricordi migliori della goliardia mantovana sono stati affidati anche alle immagini della pellicola “U.G.M. – Una storia mantovana” realizzata dal professor Alberto Capilupi. Tra gli associati di vecchia data, si segnalava la partecipazione dell’ex sindaco Sergio Genovesi, ma anche di Piero Masotto e Gino Bardini.
“Dall’Ugm è uscita quasi tutta quanta la classe dirigente della città – ricorda Signorini – abbiamo avuto al nostro interno sindaci, professionisti che sono diventati primari, presidenti di associazioni e di fondazioni, politici. Però quello che a noi interessa è che tutto questo rimaneva fuori, perché per noi erano solo ed esclusivamente degli amici che hanno costruito e riempito il concetto di amicizia. Questa è l’Ugm”.
Sullo spirito di questo evento celebrativo, per il quale ai presenti è stata donata una simbolica medaglia che celebra gli 80 anni, oltre a una pubblicazione con tutte le copertine dei “Numeri Unici”, Signorini risponde: “ci siamo chiesti, prima di fare questa manifestazione dell’ottantesimo, se ne valesse ancora la pena, a distanza di tanti anni. Ma i “vecchi” ci hanno risposto di sì. Questo evento non era rivolto agli esterni, perché l’Ugm o la si è vissuta, oppure è inutile spiegarla. Però c’è questo: la goliardia è finita, sono finiti i suoi miti e i suoi rituali, ma lo spirito no. Allora noi vorremmo dire semplicemente questo ai giovani: che noi ci siamo divertiti. E i giovani non devono buttare quella che è la giovinezza, perché alla giovinezza nessun sogno è precluso, ed è un momento, un carpe diem, in cui la strada della vita si apre su mille orizzonti. Noi siamo dei testimoni, non dei nostalgici, del fatto che la giovinezza va vissuta con speranza e positività”. Scherzare e divertirsi sono cose serie.