L’ultimo saluto al rugbista Battista Berra con i compagni di Mantova e Viadana. “Un maestro di vita”

CERESE – Folla e commozione questa mattina a Cerese per l’ultimo saluto a Battista Berra, ex rugbista di Mantova e Viadana, rimasto gravemente infortunato durante la partita Viadana-Piacenza di Coppa Italia, il 10 ottobre 1998, da renderlo purtroppo tetraplegico.

Alla cerimonia officiata da don Claudio Giacobbi e don Salvino Guberti, con la liturgia della parola, c’erano davvero tutti. Oltre ai parenti e famigliari, c’erano gli amici di sempre, con cui Battista ha iniziato a giocare a rugby da ragazzino nel Mantova e poi i compagni del Viadana, tra cui Mario Savi, anche lui in mischia a spingere con Battista e Franco Bernini, l’allenatore del Viadana targato Arix, che poi vinse lo scudetto. Presenti Daniele Bennati, insieme a Luigi Girelli, figure storiche del Rugby Mantova, insieme ai fratelli Fabbi. C’erano i Senatori, cresciuti con Battista nelle giovanili del Mantova. Ma c’era anche una generazione di rugbisti che Battista l’ha conosciuto dopo, durante la sua seconda vita, a bordo campo al Migliaretto o allo Zaffanella a seguire le partite di rugby.

“Il nostro fratello Battista è stato un maestro di vita”. Così don Giacobbi nell’omelia. Battista lo è stato davvero. In questi 25 lunghi anni, Battista, con la sua ironia col suo saper prendersi in giro ha radunato attorno a sè gli amici, diminuendo ancor di più il distacco. Così come è riuscito ad essere padre, aiutando come poteva, la moglie Sandra, nel crescere i figli Matteo e Riccardo, che gli hanno sempre dato la forza di andare avanti. Al termine della celebrazione, una lettera commovente da parte del figlio Matteo: “Ciao papà, tu c’eri e ci sei sempre stato. Lealtà, sacrificio, determinazione, rispetto e coraggio sono i valori che ci hai trasmesso. Hai lottato come un testone per vederci crescere Il tuo modo di fare ha fatto sì che tutti ti volessero bene. Questo ti ha permesseo di perseverare, di raggiungere il tuo obiettivo e vincere questa lotta Tu questa lotta l’hai stravinta. Sei stato un esempio da seguire per tutta la vita!”.

Parole toccanti, come l’ultimo atto, sul sagrato della chiesa. Le mani dei figli e della moglie sul feretro. Le maglie del Mantova, del Viadana e dei Senatori Virgiliani e in sottofondo la canzone del musicista Paolo Bergamaschi che gliela dedicò. Attorno i suoi compagni che “spalla contro spalla, collo contro collo” hanno spinto in mischia insieme a Battista e che ora si accinge a varcare l’area di meta più grande che ci sia. Ecco, Battista ha vinto la sua partita.