Lunedì riapre la Bondioli&Pavesi e la Cgil chiede chiarimenti all’azienda

MANTOVA –  Emergenza Coronavirus e fabbriche aperte. Anche l’azienda metalmeccanica Bondioli & Pavesi di Suzzara ha comunicato che da lunedì 6 aprile riprenderà la produzione, dopo una settimana di chiusura. A tal proposito, perseguendo l’obiettivo primario della tutela della salute dei lavoratori, la Fiom Cgil di Mantova ha inviato ieri una lettera all’ingegner Carlo Bondioli. Lettera nella quale si chiedono chiarimenti in merito alla natura delle produzioni dell’azienda, visto che a riprendere il lavoro dovrebbero essere, secondo quanto disposto dal DPCM 22 marzo 2020, realtà che producono beni essenziali. Il fermo delle attività non essenziali, inizialmente fissato al 6 aprile, è stato esteso, sempre per Decreto, al 13 aprile. “L’ingegnere ha comunicato alla Fiom – spiega Marco Massari, segretario provinciale di Fiom Cgil Mantova – che lo spirito dell’azienda è quello di collaborare e lunedì la direzione si confronterà con le Rsu in merito alle richieste contenute nella lettera. Lo stato di agitazione rimane e lunedì rivaluteremo la situazione. Abbiamo fatto precise richieste all’azienda in merito alla produzione e alle necessità, per capire quali e quanti devono essere i lavoratori coinvolti. Chiediamo all’azienda quale sia il suo piano, che non può essere la riduzione al 100% della produzione, ma che deve prevedere la volontarietà come condizione”.

Per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale, la Bondioli & Pavesi ha comunicato che fornirà 4 mascherine per ogni lavoratore. “Anche in questo caso – prosegue Massari – vogliamo capire se sia una dotazione sufficiente, per quanto tempo, se le mascherine necessitino di sanificazione, come deve essere fatta, ogni quanto…?”. “Se vediamo che l’azienda non ha un’idea precisa sulle modalità di ripresa della produzione, tenuto conto anche delle nostre richieste, allora non escludiamo che dallo stato di agitazione si possa passare allo sciopero”. Un’altra richiesta che è stata fatta all’azienda dalla Fiom è quella di avere copia della richiesta per la ripresa dell’attività inoltrata alla Prefettura.

Queste le richieste inoltrate

  1. a) quali sono le attività, indipendentemente da un codice ATECO, ritenute essenziali nella vostra azienda e quale percentuale occupano in termini di fatturato;
  2. b) quanti sono i lavoratori adibiti in queste attività;
  3. c) se gli ordinativi di prodotti eventualmente necessari alla filiera dell’agroalimentare hanno obbligo di consegna entro il 13 aprile, senza i quali verrebbe effettivamente messa a rischio la continuità di attività essenziali.
  4. d) se la mancata consegna di prodotti ai vostri clienti nelle prossime due settimane può effettivamente determinare una riduzione della possibilità per le persone, sul suolo italiano, di alimentarsi/curarsi/comunicare.

Questo tipo di informazioni, che ovviamente l’azienda non è obbligata per legge a fornire, potrà permettere insieme al Comitato di Verifica, di valutare come proseguire al meglio le attività che rispondono effettivamente alle caratteristiche previste dal Dpcm 22 marzo 2020 e successivi, in ottemperanza a quanto previsto dal Protocollo del 14 marzo 2020 firmato dalle parti sociali al Governo