M5S, Costa a Mantova e a Castiglione: “In Lombardia manca la visione ambientale”

MANTOVA – CASTIGLIONE D/S – L’ex ministro dell’ambiente Sergio Costa, oggi in visita a Mantova per incontrare candidati e attivisti e per discutere di temi ambientali. Tappa in città con foto di rito con candidati e attivisti, tra i quali Luigi Gaetti, Andrea Fiasconaro e Alberto Zolezzi, prima di recarsi a Castiglione delle Stiviere, per ribadire il no del Movimento 5 Stelle al progetto del polo logistico nella vicina Lonato del Garda.
“Il nostro non è un no allo sviluppo del polo logistico ma un si alla rigenerazione e alla sostenibilità. Per il Movimento 5 Stelle il concetto di sostenibilità parte da un unico presupposto: rigenerare ciò che abbiamo e ciò che è abbandonato, sviluppare senza consumare altro suolo, senza pressare inutilmente l’ambiente. Oggi anche grazie all’azione di governo del Movimento 5 Stelle le Regioni hanno i fondi e gli strumenti per intervenire sia nel merito della bonifica che in quello della tutela ambientale. Occorre la visione per proseguire su questa strada senza tentennamenti né devastanti inversioni di marcia. A 200 metri da dove è progettato il polo logistico c’è l’area, già urbanizzata ma in degrado, dell’ex discoteca “Genux”, ecco quindi che a parità di sviluppo si può rigenerare senza consumare altro suolo. Nel 2018, a Torino, firmai il protocollo di intesa con Bruxelles di 400 milioni di euro per salvaguardare l’Italia dall’infrazione europea per la scarsa qualità dell’aria, soprattutto in Pianura Padana. Fondi internazionali e nazionali passati ai livelli  locali. Quindi  l’impegno di Regione Lombardia deve essere prioritario, per uscire dall’infrazione europea” dichiara Costa.
Ad accompagnare Costa anche la candidata capolista, Raffaella Scattolon: “E’ necessaria una svolta culturale che porti alla consapevolezza dell’importanza della biodiversità custodita nel suolo. Serve una pianificazione urbanistica di qualità che in tema di “rigenerazione urbana” non si limiti ad una mera organizzazione di nuove cementificazioni (come quelle dei poli logistici). E’ necessaria una pianificazione ambientale e urbanistica che, attraverso una mappatura delle aree già edificate ed abbandonate, prediliga il recupero ed una  riqualificazione dell’esistente.”