Mantova al quinto posto delle province da cui si emigra. Palazzi: “capoluogo in controtendenza”

MANTOVA – La provincia di Mantova è al quinto posto su scala nazionale per il numero di cittadini emigrati all’estero nel triennio 2022-2024. La graduatoria, pubblicata dal Sole24Ore sulla base dei dati Istat, vede primeggiare le province del Nord Italia, con in testa la provincia autonoma di Bolzano, che tuttavia possiede anche il tasso di natalità più alto del Belpaese e un saldo migratorio nettamente in attivo.

Mantova, insieme ad altri territori del nord-Italia, è dunque negli ultimi anni più che mai terra di partenze e di arrivi, con i mantovani che si spostano oltre confine e cittadini di altre province (o nazioni) che ne prendono il posto. La classifica vede al primo posto Bolzano, seguita da Imperia, Treviso, Trieste e al quinto posto. Un fenomeno che sta interessando tutta l’Italia, quella degli espatrii, se si considera che nel triennio preso in esame gli “addii” sono stati quasi mezzo milione. Un dato che la dice lunga sulle possibilità che offre il Paese e sulle prospettive per il futuro delle nuove generazioni.

Tornando a Mantova, una chiave di lettura differente la dà il sindaco del capoluogo Mattia Palazzi, che rivendica le politiche di ripopolamento della città da parte di nuovi residenti giovani: “con le politiche che abbiamo messo in campo nel nostro Comune – afferma – abbiano portato 240 nuovi residenti, di cui 201 under 36 anni. I nuovi residenti under 36, grazie al bando “Benvenuti in città” e alle case che abbiamo recuperato e assegnato a giovani lavoratori, sono 201. Il bando andrà avanti anche per il 2025, lo stiamo rifinanziando e contiamo di attrarre ancora nuovi residenti under 36. La città ha bisogno dei giovani e ci siamo inventati misure inedite che si stanno dimostrando efficaci”.

Poi una considerazione su scala provinciale: “il dato provinciale non può che preoccuparci – dice Palazzi – e dimostra ancora una volta che il territorio ha bisogno di investimenti straordinari per tenere qui i giovani e per attirarne. Uno di questi, il primo, non può che essere investire di più e tutti sull’università. E servono incentivi veri per nuovi insiediamenti produttivi in diverse zone della provincia e collegamenti seri per la mobilità. Questi dati dovrebbero portarci tutti, tutte le rappresentanza politico-istituzionali a lavorare insieme, in Regione e in Parlamento per chiedere e ottenere di più”.