Mantova, imprese sotto pressione: secondo Cna il 52,8% del reddito va in tasse

MANTOVA – Anche nel 2024 la pressione fiscale sulle imprese mantovane resta elevata. Secondo i dati dell’Osservatorio Cna “Comune che vai, fisco che trovi”, il total tax rate – ovvero l’aliquota fiscale complessiva – per le piccole imprese del Comune di Mantova si attesta al 52,8%, un dato che colloca la città al 78° posto su 114 capoluoghi italiani analizzati.

Il dato è tradotto simbolicamente nel Tax Free Day, ovvero il giorno dell’anno in cui le imprese, terminato di “lavorare per lo Stato”, iniziano finalmente a produrre reddito per sé: per Mantova, nel 2024, questa data cade l’11 luglio. In altre parole, 193 giorni su 365 sono destinati al pagamento di imposte e tributi, mentre solo 173 giorni rappresentano il guadagno effettivo.

“Anche se si smette di lavorare per il fisco a metà luglio – commenta il Presidente di Cna Mantova, Nicola Dall’Argine – il peso della burocrazia e degli adempimenti fiscali grava sulle spalle degli artigiani tutto l’anno. Le nostre imprese sono strozzate da un sistema fiscale che lascia poco spazio alla crescita e alla competitività”.

Una situazione aggravata da una congiuntura economica difficile, come sottolinea la direttrice della Cna mantovana, Elisa Rodighiero: “Le imprese artigiane stanno affrontando problemi seri: scarsa liquidità, difficoltà nell’accesso al credito, caro energia, costi di esercizio in aumento e una burocrazia che impone costi esorbitanti. È urgente cambiare rotta per permettere agli artigiani di investire nella transizione ecologica e nei processi di digitalizzazione, soprattutto in un contesto internazionale instabile e incerto”.

Rodighiero lancia un allarme che tocca da vicino il territorio mantovano: “Negli ultimi dodici anni, 3.500 imprese artigiane hanno chiuso nella nostra provincia. Il rischio è una progressiva desertificazione del tessuto produttivo locale, già in atto da tempo. È necessario lavorare per un fisco più sostenibile e stabile, che permetta alle micro e piccole imprese non solo di sopravvivere, ma di tornare a crescere”.