Oltre 5.000 voci per Gaza: Mantova scende in piazza per la pace

MANTOVA – Oltre 5.000 persone, secondo gli organizzatori, hanno preso parte oggi alla manifestazione a favore della Palestina Libera e della Sumud Global Flotilla, scendendo in piazza per protestare contro il conflitto in corso a Gaza. Il corteo, che è partito alle 15:00 da piazzale Gramsci, ha attraversato le vie della città, raggiungendo piazza Martiri di Belfiore, dove si sono susseguiti gli interventi pubblici.
Presenti anche le istituzioni locali, tra cui il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, che ha partecipato al corteo, dimostrando la vicinanza della città alla causa palestinese, e il consigliere regionale Marco Carra.

“Oggi siamo in piazza con uno sciopero generale che unisce la battaglia per Gaza e per il popolo palestinese a una visione di un mondo diverso. Non ci devono essere più investimenti in armamenti, ma bisogna investire in salari, pensioni e nel welfare” – ha spiegato Michele Orezzi, segretario generale della Cgil Mantova.

La manifestazione ha visto la partecipazione di un ampio spettro della cittadinanza: giovani, famiglie e rappresentanti di diverse etnie, segno di una crescente solidarietà internazionale e di una forte opinione pubblica che chiede la fine del conflitto. “E’ un segnale chiaro che c’è un’opinione pubblica vicina a ciò che sta accadendo e pronta a dire basta al genocidio. La gente vuole fermare l’embargo su Israele e aprire un corridoio umanitario per le persone”, ha concluso Orezzi.
Al suono di Bella Ciao, Fischia il Vento e con i cori di “Palestina Libera”, il corteo ha percorso le vie cittadine, tra fumogeni, bandiere e musica, arrivando in piazza Martiri di Belfiore. Qui si sono svolti gli interventi di diversi rappresentanti.
Emanuele Bellintani, di Associazione eQual, ha parlato di una giornata storica: “Gli scioperi e le piazze oggi dimostrano che c’è un popolo solidale che non vuole essere complice del genocidio in Palestina. Siamo stanchi di pagare per l’economia di guerra occidentale e non crediamo più alla propaganda del Governo. La pace inizierà solo quando l’occupazione israeliana finirà”.
In merito alla partecipazione allo sciopero, la Cgil ha reso noti i dati, che segnalano una media di 70% di adesioni nei settori metalmeccanico, tessile e alimentare.