MANTOVA – “Cara mamma Olga, porterò la tua storia e la tua fame di libertà in giro per l’Italia e non solo, con la speranza di cambiare la società. Con tutto l’amore che mi hai insegnato e che spero di insegnare.” Con queste parole, Giuseppe Delmonte ricorda sua madre, Olga Granà, uccisa tragicamente nella piazza di Albizzate. Oggi Giuseppe è un orfano di femminicidio, e la sua voce è diventata simbolo di un impegno che nasce dal dolore ma guarda al futuro.
Da questa esperienza è nata l’Associazione OLGA – Educare contro ogni forma di violenza, fondata e presieduta da Giuseppe, che promuove attività di prevenzione, formazione e sostegno per chi ha vissuto esperienze di violenza. Venerdì 19 settembre, il Rotary Club Mantova, l’Inner Wheel Club di Mantova e il Rotaract Mantova, con il patrocinio del Comune di Mantova, dedicheranno una giornata al tema: “Crescere nell’Ombra: Diritti Umani e Orfani di Femminicidio”.
Al mattino si terrà un’assemblea presso il Liceo Classico e Linguistico “Virgilio”, mentre nel pomeriggio, alle 18.15, è previsto un incontro pubblico nella Sala delle Capriate in piazza L.B. Alberti. Interverranno i rappresentanti dell’Associazione OLGA:
- Giuseppe Delmonte, presidente
- Gabriella Scaduto, vicepresidente
- Paola Ripa, responsabile dell’Area Educativa
Ad aprire la serata saranno i presidenti dei tre club promotori: Stefano Lorelli, Anna Leila Olivieri Cassisa e Andrea Dimauro.
“Vogliamo sensibilizzare la comunità mantovana su una realtà drammatica e spesso invisibile: quella degli orfani speciali, i figli delle vittime di femminicidio,” spiega Stefano Lorelli. Il tema è attualmente all’attenzione della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, come ha segnalato la deputata mantovana Antonella Forattini, invitata al convegno per portare il suo contributo.
L’Associazione OLGA, nata il 15 aprile 2024, è una realtà laica e apartitica che si occupa di promuovere i diritti di chi ha subito violenza, abuso o maltrattamento. Tra i suoi progetti più significativi c’è la creazione di un Fondo Nazionale per il Diritto allo Studio degli Orfani Speciali, ispirato al sogno di Olga Granà: garantire ai propri figli istruzione, libertà e futuro.
“L’educazione è la prima vera prevenzione contro la violenza,” sottolinea Paola Ripa. “Insegnare rispetto, ascolto e consapevolezza fin da piccoli significa costruire una società più giusta e sicura.”
Gabriella Scaduto aggiunge: “Accedere all’istruzione non è un privilegio, è un diritto. Sostenere gli orfani di femminicidio significa ricostruire futuro dove la violenza ha lasciato un vuoto. La prima borsa di studio è un gesto riparatore e un atto di responsabilità collettiva.”
La serata sarà un’occasione per ricordare Olga, sostenere Giuseppe e tutti gli orfani speciali, e riflettere su come la società possa trasformare il dolore in impegno, giustizia e speranza.