MANTOVA – Il primo semestre del 2025, secondo i dati forniti da Inail e rilanciati da Cisl Asse del Po, consegna un quadro contrastante sul fronte della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in provincia di Mantova. Se da un lato si registra un calo complessivo degli infortuni, dall’altro cresce in modo preoccupante il numero delle malattie professionali. Secondo i dati raccolti, le denunce di infortunio sono scese da 2.614 a 2.471 (-5,5%) rispetto allo stesso periodo del 2024. La flessione riguarda sia gli incidenti avvenuti durante l’attività lavorativa (-5,3%), sia quelli in itinere (-6,8%). Anche il numero dei decessi sul lavoro si riduce: da cinque a due, equamente divisi tra tragitti casa-lavoro e luoghi di lavoro.
IN AUMENTO GLI INFORTUNI TRA GIOVANI E OVER 60
Tuttavia, il miglioramento statistico non deve generare illusioni. L’infortunio mortale avvenuto pochi giorni fa in un’azienda agricola a Canneto sull’Oglio ricorda quanto la sicurezza sia ancora fragile. Persistono infatti elementi di rischio legati all’età, al genere, alla nazionalità e alla tipologia contrattuale. In aumento risultano gli infortuni tra i lavoratori giovanissimi e gli over 60, mentre quasi la metà delle denunce (48%) non è classificata per settore economico, rendendo difficile una lettura precisa dei contesti più critici.
AUMENTANO LE MALATTIE PROFESSIONALI TRA LE DONNE
Sebbene gli uomini rappresentino il 64% degli infortuni, il dato più rilevante riguarda l’aumento delle malattie professionali tra le donne, passate da 22 a 54 denunce (+145%). Una crescita che riflette il maggior impiego femminile in settori fisicamente usuranti come l’assistenza sociosanitaria, i servizi, la logistica e l’industria alimentare. I lavoratori stranieri restano tra i più esposti a incidenti e patologie professionali, spesso a causa di minore accesso a formazione, informazione e tutele. Le denunce di infortunio riguardano in particolare persone provenienti da India, Marocco, Ghana, Romania e Pakistan. Per quanto riguarda le malattie professionali, si rileva un aumento dei casi anche tra cittadini moldavi, tunisini e croati.
INDUSTRIA ALIMENTARE, METALMECCANICA ED EDILIZIA I COMPARTI PIU’ COLPITI
I comparti più colpiti restano industria alimentare, metalmeccanica, edilizia e servizi alla persona, mentre desta preoccupazione la quota di denunce classificate come “non determinato”: quasi la metà per gli infortuni e 12 casi stabili per le malattie professionali. Un segnale di criticità nel tracciamento e nella diagnosi.
LE PATOLOGIE PIU’ FREQUENTI? DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI
Il semestre si chiude con 133 denunce di malattia professionale, in aumento del 27,9% rispetto alle 104 registrate nel primo semestre 2024. Le patologie più frequenti includono dolori alle spalle, danni ai dischi intervertebrali, sindrome del tunnel carpale e altri disturbi muscolo-scheletrici, causati da mansioni ripetitive e posture scorrette. Non mancano casi gravi legati all’esposizione a agenti chimici e amianto, con diagnosi di mesotelioma pleurico, asbestosi e melanoma.
“Alla luce di questi dati – afferma Ivan Zaffanelli, Segretario generale Cisl Asse del Po – dobbiamo rilanciare dei protocolli mirati e operativi per il potenziamento della sicurezza sul lavoro nella nostra provincia, estendendoli a tutti i settori produttivi. Inoltre, sono fondamentali i controlli, le ispezioni, e soprattutto l’investimento nella formazione per la sicurezza un ambito nel quale, come sindacato, siamo quotidianamente impegnati. Infine, l’intelligenza artificiale può rappresentare uno strumento estremamente utile, a disposizione di imprese e lavoratori, per prevenire e mitigare i rischi, migliorando la gestione dei processi produttivi, soprattutto quelli più complessi e potenzialmente pericolosi”.